Marito geloso prende a botte il postino: assolto

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Aprile 2016 - 18:29 OLTRE 6 MESI FA
Marito geloso prende a botte il postino: assolto

Marito geloso prende a botte il postino: assolto

SOVRAMONTE (BELLUNO) – Marito geloso prende a botte il postino: assolto. Lo ha deciso la Corte di Cassazione, annullando la condanna per ingiurie e minacce inflitta nel 2013 dal giudice di pace e confermata in appello ad un uomo di Sovramonte, in provincia di Belluno. 

I fatti risalgono all’aprile del 2011. A quell’epoca l’uomo avrebbe accusato il postino di avere un rapporto troppo confidenziale con sua moglie, dopo che questa gli aveva parlato di due baci sulle guance per gli auguri di Pasqua e uno scambio di sms. Tanto è bastato al marito della donna per definire il portalettere “una porcheria” e riempirlo di botte. 

Per questo l’uomo in primo grado era stato condannato per ingiurie e minacce a 400 euro di multa, e in secondo grado anche a due anni per lesioni. Ma adesso, dopo la sentenza della Corte di Cassazione, il processo va rifatto.

La vicenda è raccontata sul Gazzettino da Lauredana Marsiglia, che scrive:

 

Secondo la Suprema Corte non ci sono le prove né di ingiurie né di minacce come invece lamentato in querela dal portalettere, che sarebbe stato qualificato come “una porcheria“. Va riconosciuta, invece, l’aggressione avvenuta dopo un disperato inseguimento conclusosi in piazza con il pestaggio del malcapitato postino; così come va riconosciuto il principio, invocato dai difensori Giorgio Azzalini e Genny Fioraso, della provocazione.

La Corte Suprema, a differenza del Tribunale, ha ribadito che la reazione può anche essere tardiva rispetto alla provocazione. “Nei delitti d’onore – si legge nel verdetto – non è necessario che la reazione venga attuata nello stesso momento in cui si è ricevuta l’offesa, essendo sufficiente che essa abbia luogo finché dura lo stato d’ira suscitato dal fatto provocatorio”.

R.D.S., infatti, nonostante il giorno prima avesse avuto un chiarimento con il contendente, quando questi il giorno dopo si presentò per consegnare la posta, certo che ormai fosse tutto superato, venne aggredito. Tentò di scappare, ma venne raggiunto in piazza e malmenato.