Maroni contro il terrorismo: “Body scanner anche nelle stazioni dei treni”

Pubblicato il 14 Giugno 2010 - 19:57 OLTRE 6 MESI FA

Avanti tutta sui body scanner. Dopo i tre aeroporti (Fiumicino, Malpensa e Venezia) in cui si stanno sperimentando i nuovi dispositivi di controllo, ci sarà un’estensione della tecnologia a tutti gli scali italiani per poi arrivare anche alle stazioni ferroviarie. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che ha sottolineato come il “rischio terrorismo in Italia sia sempre molto alto”.

I body scanner sperimentali sono stati introdotti a Fiumicino il 5 marzo scorso, a Malpensa il 15 marzo e, infine, il 26 marzo al ‘Marco Polo’ di Venezia. Inizialmente si parlò di 4-6 settimane di sperimentazione prima di acquistare le costose apparecchiature (150mila euro ciascuna) in grado di individuare armi e oggetti pericolosi addosso ai passeggeri. Ma i tempi sono poi slittati ed il Comitato interministeriale (Interno, Trasporti, Salute) che deve fare una valutazione sulla funzionalità di queste macchine deve ancora riunirsi.

Nelle settimane scorse, il presidente dell’Enac Vito Riggio spiegò che “il problema è capire se i body scanner fanno perdere troppo tempo agli imbarchi dei passeggeri. Al momento pare proprio di sì. Bisogna allora modificare l’algoritmo che regola i computer che li gestiscono”. Maroni oggi ha reso noto un altro problema, quello della privacy.

Il Garante, ha infatti spiegato il ministro, “ha mosso dei rilievi in base ai quali abbiamo chiesto alle società produttrici di modificare l’algoritmo e far sì che la visione della persona sia completamente anonima: questo ha però reso meno efficace l’azione di allerta e adesso stiamo lavorando per trovare il giusto equilibrio. Io – ha sottolineato – sono convinto che questi sistemi funzionino sia come deterrente sia come tecnica di individuazione di quelle sostanze pericolose che il metal detector non rileva”. E dunque, ha concluso, “a fine luglio, finita la sperimentazione nei tre aeroporti, credo che installeremo i dispositivi in tutti gli aeroporti italiani e in tutti i luoghi dove c’é il rischio di incidenti, in primo luogo le stazioni ferroviarie”.

Una prospettiva che non piace a Sandro Gozi (Pd). “Ancora prima di aver reso noti al Parlamento e all’opinione pubblica i risultati della sperimentazione dei body scanner, misura sulla quale l’Europa non ha ancora prudentemente adottato un orientamento – ha osservato – il ministro Maroni annuncia una misura di ordine pubblico assolutamente inattesa”. A questo punto, ha proseguito, “chiediamo di sapere quali siano le notizie di cui dispone il ministro che renderebbero necessaria questa scelta. Vorremmo sapere, cioé, se si tratta di una misura dettata da un allarme sicurezza o se sarà solo un modo per spendere denaro pubblico. Inoltre – ha aggiunto – aspettiamo ancora di avere risposte alla nostra interrogazione nella quale chiediamo di sapere quale sia l’azienda scelta per la costruzione di questi apparecchi e in base a quali criteri sia stata scelta”.