Marsilio: “Figli di immigrati nati in Italia sono sempre immigrati”. E scoppiano le polemiche

Pubblicato il 16 Settembre 2010 - 19:26 OLTRE 6 MESI FA

“Anche se questi bambini sono nati in Italia è sbagliato considerarli non stranieri. Non è solo un fatto anagrafico ma è una questione culturale. È bene che questi bambini possano convivere con quelli di origine italiana perché così si favorisce un sentimento di appartenenza”. Lo ha detto l’assessore capitolino alla Scuola Laura Marsilio durante la sua visita alla scuola elementare multietnica “Carlo Pisacane”, in occasione dell’apertura dell’anno scolastico. Marsilio rispondendo all’intervento di una delle docenti presenti, ha affermato che considerare italiani i bambini stranieri nati in Italia, “è un’idea sbagliata di integrazione. È grave pensarla così”.

Non potevano mancare polemiche. Subito sono piovute accese critiche alle parole dell’assessore da parte dell’opposizione e da più parti si chiede al sindaco di ritirare le deleghe alla Marsilio. “L’assessore Marsilio si deve dimettere – dice Marco Miccoli coordinatore del Pd Roma -: Alemanno deve ritirarle immediatamente le deleghe. Chi pensa che i bambini nati in Italia da genitori non italiani siano degli stranieri è fuori da ogni civiltà. Roma non merita di essere amministrata da chi rasenta ideologie razziste”.

Ma allo stesso Alemanno non sono piaciute quelle frasi: “L’assessore Marsilio si è espressa male in chiave istituzionale e legislativa: in Italia non esiste diritto di cittadinanza in base alla nascita ma voglio sottolineare con chiarezza che i bambini che nascono nella nostra città sono un patrimonio per Roma e non mi sento di definirli stranieri”.