Martina Levato scarica Boettcher: “Voglio dire la verità”

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Settembre 2015 - 15:22 OLTRE 6 MESI FA
Martina Levato scarica Boettcher: "Voglio dire la verità"

Martina Levato scarica Boettcher: “Voglio dire la verità”

MILANO – E’ pronta ad andare in Aula e, davanti ai giudici, vuole raccontare “come sono andati i fatti”. Martina Levato, la studentessa già condannata a 14 anni per aver sfigurato Pietro Barbini e sotto processo per altre aggressioni con l’acido, è pronta a “scaricare” il compagno Boettcher.

Lo hanno spiegato i suoi difensori che a breve chiederanno al gup Roberto Arnaldi l’esame della ragazza in una delle prossime udienze. La difesa ha anche deciso di rinunciare alla richiesta di perizia psichiatrica e chiederà l’ acquisizione di valutazioni psichiatriche in carcere, nelle quali emergerebbero miglioramenti sulla ”affettività”.

Fino ad ora Martina ha sempre cercato di scagionare il suo amante Alexander Boettcher e le versioni dei due giovani e del presunto complice Andrea Magnani hanno molti punti di contrasto. Con questa mossa difensiva pare ci sia una sorta di cambio di linea da parte di Martina e della sua difesa. I difensori, tra l’altro, hanno rinunciato a chiedere al gup che il rito abbreviato sia condizionato ad una nuova perizia psichiatrica.

”Non vogliamo dimostrare che Martina non è imputabile per incapacità di intendere e di volere”, hanno chiarito i legali. Agli atti dunque resta la perizia del primo processo che sosteneva la piana capacità di intendere e di volere. La difesa chiederà, invece, l’acquisizione delle valutazione psichiatriche effettuate da un medico del carcere di San Vittore.

”Queste relazioni – ha spiegato l’avvocato Guarini – dimostrano che Martina non soffre di disturbi depressivi, non ha psicopatologie e danno un giudizio positivo sulla sua sfera psichica e sulla affettività, soprattutto dopo che è diventata madre”. Anche la difesa dell’altro imputato, Andrea Magnani, chiederà al giudice l’esame in aula, che dovrebbe tenersi nella prossima udienza.