Massimo Bossetti, la difesa attacca la procura di Bergamo: “Ci hanno nascosto quella foto…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Luglio 2017 - 17:21 OLTRE 6 MESI FA
Massimo Bossetti, la difesa attacca la procura di Bergamo: "Ci hanno nascosto quella foto..."

Massimo Bossetti, la difesa attacca la procura di Bergamo: “Ci hanno nascosto quella foto…”

ROMA – Domani parola alla difesa di Massimo Bossetti nel processo d’appello sull’omicidio di Yara Gambirasio, la 13enne scomparsa da Brembate di Sopra (Bergamo) il 26 novembre del 2010 e trovata morta in un campo di Chignolo d’Isola esattamente tre mesi dopo.

Davanti ai giudici della Corte d’Assise d’appello di Brescia i legali del muratore, condannato all’ ergastolo in primo grado il primo luglio 2016, cercheranno di provare l’innocenza, sempre ribadita dal carpentiere. Per ottenere l’assoluzione, in particolare, gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini punteranno sulla riapertura del procedimento attraverso la richiesta di una serie di nuovi accertamenti, una sorta di maxi perizia, tra cui quelli sulla prova del Dna, “granitica” stando al verdetto di primo grado, oltre che sulle fibre trovate sul cadavere della ragazzina che sarebbero compatibili con quelle trovate sul cadavere.

Il sostituto pg Marco Martani nella scorsa udienza, descrivendo come “ineccepibile” la sentenza dei giudici di Bergamo, ha chiesto la conferma dell’ergastolo per il carpentiere, ma anche 6 mesi di isolamento diurno, anche perché, secondo il pg, Bossetti dovrà essere ritenuto colpevole anche di calunnia per aver sviato le indagini e accusato un collega. Domani Bossetti sarà presente in aula, come al solito, e all’ inizio dell’udienza finirà il suo intervento l’avvocato Andrea Pezzotta, legale dei genitori di Yara assieme al collega Enrico Pelillo (ha già parlato lo scorso 30 giugno). Poi inizieranno a parlare i difensori e non si sa ancora se riusciranno a concludere le loro arringhe domani o il 10 luglio.

Il 14 luglio, infine, da programma dovrebbero esserci le dichiarazioni spontanee di Bossetti e poi i giudici dovrebbero entrare in camera di consiglio, uscendo quel giorno o con una decisione di rinnovazione del dibattimento o con la sentenza.

Alla vigilia dell’arringa il legale Salvagni ha spiegato al settimanale ‘Oggi’, in edicola da domani 6 luglio, che

“la mia non sarà un’arringa polemica. Sarà violenta. Bossetti è una vittima sacrificale. Il vero colpo di scena in questo processo per l’omicidio di Yara non è tanto il ritrovamento di una immagine satellitare del campo di Chignolo, risalente al 24 gennaio 2011, nella quale non appare il corpo della ragazza, ma il fatto che della stessa fotografia la Procura di Bergamo fosse già in possesso e ne abbia sempre negato l’esistenza impedendo alla difesa di Bossetti di prenderne visione. Ce l’hanno nascosta – ha proseguito -. Salta fuori solo quando hanno saputo che l’avevamo. Come mai non era nel fascicolo del processo e neppure in quello del Pm Letizia Ruggeri? Ecco perché – ha concluso – io oggi posso insinuare che in questa inchiesta ci sia stato un depistaggio”.

I difensori di Bossetti, come scrive ‘Oggi’, chiederanno anche che venga fatto

“un esperimento giudiziale nel campo di Chignolo per verificare, se in condizioni climatiche analoghe a quelle dell’inverno 2010-2011, il Dna possa conservarsi per tre mesi come è successo con quello di Ignoto 1”.

Secondo Peter Gill, scienziato britannico considerato il padre delle ricerche sul Dna e consulente della difesa Bossetti,

“in quelle condizioni di tempo, con pioggia, neve e umidità il Dna, dopo sei settimane, si degrada”.