Massimo Bossetti e la reazione dopo la sentenza della Cassazione: “Non ho ucciso Yara. Ora potrò dimostrarlo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Gennaio 2021 - 13:59 OLTRE 6 MESI FA
Massimo Bossetti e la reazione dopo la sentenza della Cassazione: "Non ho ucciso Yara. Ora potrò dimostrarlo"

Massimo Bossetti e la reazione dopo la sentenza della Cassazione: “Non ho ucciso Yara. Ora potrò dimostrarlo” (foto Ansa)

“Non ho ucciso Yara, finalmente qualcuno mi ha ascoltato e potrò dimostrare che non sono un assassino”.

Questa, secondo il settimanale Oggi, la reazione di Massimo Bosetti alla sentenza della Cassazione che consentirà ai suoi difensori e consulenti l’accesso ai reperti dell’inchiesta sull’omicidio di Yara Gambirasio.

Massimo Bossetti e il processo Yara Gambirasio, la sentenza della Cassazione

E’ stato accolto dalla Cassazione il ricorso con il quale la difesa di Massimo Bossetti – condannato all’ergastolo per l’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio – ha contestato il ‘no’ all’accesso a 54 campioni di Dna richiesto ai fini di avere elementi per chiedere la revisione del processo.

Così è stata annullata con rinvio l’ordinanza con la quale la scorsa primavera la Corte di assise di Bergamo aveva negato l’accesso ai reperti biologici.

Occorrerà aspettare il deposito delle motivazioni degli ‘ermellini’ – che hanno preso la decisione ieri in camera di consiglio – per capire quale passaggio motivazionale deve essere rivalutato dai giudici bergamaschi. Yara era scomparsa da Brembate di Sopra (Bergamo) il 26 novembre 2010, e solo dopo tre mesi fu ritrovato in un campo il suo corpo senza vita.

Le parole di Claudio Camporini, uno dei legali di Massimo Bossetti

“Secondo noi abbiamo il diritto, dopo la decisione della Cassazione di ieri, di svolgere una serie di accertamenti in vista di una eventuale revisione, accertamenti che ovviamente vogliamo fare in contraddittorio – ha affermato Camporini rispondendo alle domande del conduttore Marco Oliva -. La magica comparsa nei mesi scorsi di 54 campioni di Dna che per tutto il processo sono stati definiti inesistenti potrebbe legittimare, soltanto questo, una richiesta di revisione. Anche perché ci sono già tutti gli elementi: la novità e la decisività, in un senso o nell’altro. A questo punto valuteremo anche questa possibilità, addirittura di andare subito a revisione”.

“Non appena leggeremo le motivazioni della sentenza di Cassazione faremo le nostre valutazioni anche nel senso di una possibile richiesta di revisione anche a prescindere dall’analisi dei reperti”, ha spiegato. La Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza con la quale la scorsa primavera la Corte di assise di Bergamo aveva negato l’accesso ai reperti biologici.