Massimo Carminati: “Alemanno merda, ha scaricato Riccardo Mancini”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Dicembre 2014 - 11:13 OLTRE 6 MESI FA
Massimo Carminati: "Alemanno merda, ha scaricato Riccardo Mancini"

Riccardo Mancini e Gianni Alemanno (foto Ansa)

ROMA – L’arresto di Riccardo Mancini, ex amministratore delegato di Eur Spa, aveva messo in allarme Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, al centro dell’inchiesta Mondo di mezzo, sulla cosiddetta vicenda Mafia Capitale. Stando alle intercettazioni, citate da Fulvio Fiano sul Corriere della Sera, Carminati avrebbe dato della “merda” a Gianni Alemanno per non aver protetto a sufficienza (e anzi aver scaricato) un uomo che lui stesso aveva nominato.

Scrive Fiano:

«Ma come fa Alemanno? E’ una m…., Mancini l’ha nominato lui». E all’avvocato che andava a trovare in carcere il manager diceva: «Dì a Riccardo di stare tranquillo». Ma la preoccupazione di Massimo Carminati era anche sull’inchiesta in corso: «Ci vogliono inc…. Stavolta fanno sul serio».

«A tutto c’è una cosa… Alemanno che ieri sul giornale… ha scritto che … la merda… che si costituirà parte civile contro Mancini… ma Mancini è un uomo tuo… ma che… sia una merda… o non sia una me… ma quello è uomo tuo… non ti puoi comportà così».

Anche Buzzi si preoccupava per Mancini, ma più che altro per come avrebbe reagito al carcere.

Scrive Sara Menafra sul Messaggero:

Certo è che, proprio il ruolo di Riccardo Mancini sembra preoccupare l’organizzazione, specie quand quest’ultimo finisce in carcere. Come ha dimostrato questa inchiesta, in cui lo stesso Mancini è accusato di associazione mafiosa, il suo ruolo era fondamentale per tutto ciò che toccava gli appalti provenienti da Eur Spa, posizione da cui avrebbe favorito anche le richieste di Cola. E infatti quando lo arrestano Salvatore Buzzi è inquieto.

Buzzi: «Comunque se sta a comportà bene, però quando l’hanno arrestato un pò de paura ce l’hai no…» Campennì (un collaboratore): «Si ma poi là dentro gli ho fatto trovare un pò di calore (secondo i pm si tratta di utilità economiche ndr)» Buzzi: «Non usciva dalla cella s’era messo paura, perché lui era abituato bene. Era abituato con quattro domestiche». L’organizzazione, è l’accusa dei pm Michele Prestipino Paolo Ielo, Giuseppe Cascini e Luca Tescaroli, avrebbe fatto in modo di affiancargli un avvocato che lo convincesse a mantenere il silenzio