Massimo Giuseppe Bossetti, gli altri indizi: ricerche online, occhi chiari…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Febbraio 2015 - 14:51 OLTRE 6 MESI FA
Massimo Giuseppe Bossetti (foto Ansa)

Massimo Giuseppe Bossetti (foto Ansa)

BERGAMO -“C’è una piena compatibilità di caratteristiche genetiche tra il suo profilo e quello di Ignoto 1, e non importano le apparenti anomalie rilevate nelle analisi del Dna mitocondriale”: queste le parole del giudice per le indagini preliminari Ezia Maccora nell’ordinanza con la quale, martedì 10 febbraio, ha confermato il carcere per Massimo Giuseppe Bossetti, accusato per l’omicidio di Yara Gambirasio. Nessuna anomalia quindi per il Gip che invece, respingendo l’istanza presentata dagli avvocati di Bossetti, parla di “ulteriori indizi” contro il carpentiere di Mapello. E quali sono questi “ulteriori indizi” di cui parla il Gip? Ci sono, per esempio, le ricerche su Internet.

Alle 9.55 del 29 maggio 2014, scrive Maddalena Berbenni del Corriere della Sera citando l’ordinanza del Gip, neanche tre settimane prima del fermo, qualcuno inserisce su Google le parole chiave “ragazzine” e “tredicenni vergini” seguite da dettagli pornografici. Quella mattina Bossetti non era al cantiere di Seriate dove all’epoca lavorava ma si trovava nella sua abitazione.

Poi ci sono gli occhi chiari di Massimo Giuseppe Bossetti. Scrive Maddalena Berbenni: “Quando ancora «Ignoto 1» non ha un nome, in base alle analisi del Ris su alcuni marcatori che determinano il colore dell’iride, si scopre che al 94,5% il profilo identificato è di un uomo con gli occhi chiari. Proprio come Bossetti. Non una prova, certo, ma l’ennesima convergenza”.

Si dice indignato l’avvocato di Bossetti, Claudio Salvagni e pronto “a ricorrere nuovamente al Riesame di Brescia” per ribaltare una decisione che “ancora una volta non mostra vere argomentazioni, ma assomiglia più a una giustizia di pancia”.