Matilda Borin morì a 23 mesi per un calcio. Nessun colpevole, caso riaperto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Marzo 2015 - 09:18 OLTRE 6 MESI FA
Matilda Borin morì a 23 mesi per un calcio. Nessun colpevole, caso riaperto

Matilda Borin

VERCELLI – Si riapre il caso della della piccola Matilda Borin, la bimba di Roasio (Vercelli) morta a 23 mesi in casa, sul letto matrimoniale della mamma Elena Romani e del suo compagno Antonio Cangialosi. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso degli avvocati della mamma di Matilda contro il non luogo a procedere nei confronti di Cangialosi. Il fascicolo torna quindi al Tribunale di Vercelli.

Era il 2 luglio del 2005 quando la piccola Matilda, nata da una precedente relazione di Elena Romani, si era sentita male. Era stata messa a dormire nel lettone di casa, ma piangeva disperatamente e vomitava sulle lenzuola. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, la mamma la pulì e uscì sul balcone a stendere i panni. Cangialosi restò con lei e, ad un certo punto, chiamò un’ambulanza. Ma la piccola Matilda era ormai morta. Morta per le conseguenze di una lesione alla schiena.

Elena Romani venne scagionata in primo grado. In Appello il giudice indicò Cangialosi come autore di un gesto “insensato e feroce”. Scrive il Corriere della Sera: 

“l’uomo, che secondo il magistrato non amava quella bimba non sua, una volta rimasto solo le aveva posato un piede dietro le spalle, schiacciandolo fino a farle un male irreparabile. E così, mentre la Romani usciva di scena, il bodyguard – che pure era già stato prosciolto una prima volta – ha dovuto fronteggiare una nuova inchiesta. Fino al non luogo a procedere dello scorso 3 giugno, su cui con ogni probabilità sono stati decisivi i risultati dell’ultima perizia, che non ha confermato la ricostruzione del giudice Ogge’. In serata l’ennesimo colpo di scena. Per i giudici supremi quel trauma venne prodotto «durante l’assenza dall’abitazione della Romani, uscita nel cortile per stendere all’aria il cuscino lavato». Quindi, il non luogo a procedere nei confronti dell’uomo è annullato. E il caso riaperto”.