Matteo Bassetti si candida a Ministro della Salute, intanto attacca Andrea Crisanti: volano stracci e curricula

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Febbraio 2022 - 16:42 OLTRE 6 MESI FA
marco bassetti ministro

Marco Bassetti (Ansa)

Tra gli effetti collaterali della pandemia dobbiamo considerare il protagonismo esasperato di certuni esperti in materia. Quando litigano per misurare chi ha la competenza più lunga sono uno spasso, ormai un sottogenere del varietà, televisivo, radiofonico, social.

Matteo Bassetti attacca Andrea Crisanti

Anche quando professionisti di preclara fama, non riescono a sottrarsi al fascino dell’invettiva scandalizzata. Matteo Bassetti è fra i più assidui, insieme al suo nemico del cuore, Andrea Crisanti.

Il primo, direttore della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, non stima l’altro, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, “perché parla di cose che non sa” (lo ha ha detto ai microfoni di Un giorno da pecora su Rai Radio 1). E’ un microbiologo, un topo da laboratorio, sembra di capire: quando lo ha mai visto, sostiene Bassetti, un malato vero?

L’altro, il disistimato, non fa una piega e invita a guardare i rispettivi curricula. “Basta verificare quanti articoli in ambito malattie infettive ho io pubblicati su ‘Nature” e quanti Bassetti”. Mourinho sarebbe più sintetico: zero tituli.

Matteo Bassetti si candida a Ministro della Salute

Dopo aver fatto finta di andare a controllare, proseguiamo la sceneggiata simulando interesse. Dobbiamo, perché prima o poi qualcuno di questi dottoroni (se vale per i giornaloni…) ce lo troveremo in Parlamento, o, più facile, al Governo.

Per esempio Bassetti ha già lanciato la sua candidatura a Ministro della Salute. L’esperienza dell’elezione di Mattarella è servita: non ci si candida a essere chiamati ma si offre una generica, civica disponibilità. Si dice no lasciando la porta socchiusa.

Durante suo il giro di visite quotidiano (non in corsia, parliamo di trasmissioni tv) prima ad Agorà ha lanciato un “mai dire mai” che i cronisti politici non possono non interpretare come un “magari ci cascano”.

Poi, più tardi, ha rettificato a L’Aria che tira su La7 con la classica smentita che conferma. “Oggi il ministero della Salute è in mano ad una figura politica. Sarebbe auspicabile in futuro vedere un tecnico al ministero. Non ho mica detto che ci devo andare io. Ho solo detto che fare il tecnico prestato alla politica non mi dispiacerebbe”, dice il medico.

Sembra che Speranza, l’attuale ministro, non sia contrario per principio a uno scambio: non gli dispiacerebbe fare il direttore di una clinica per la cura delle malattie infettive. Il curriculum è inattacabile.