Matteo Cagnoni, Chi l’ha visto?: “Ecco il suo sogno ricorrente”

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Ottobre 2016 - 10:54 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Cagnoni, Chi l'ha visto?: "Ecco il suo sogno ricorrente"

Matteo Cagnoni, Chi l’ha visto?: “Ecco il suo sogno ricorrente” (in foto: Cagnoni con la moglie)

RAVENNA – Un sogno inquietante e ricorrente, che potrebbe raccontare qualcosa in più di Matteo Cagnoni, il noto dermatologo accusato di aver ucciso a bastonate la moglie dalla quale si stava separando. Giulia Ballestri è stata uccisa in una villetta disabitata a Ravenna il 16 settembre scorso. Il corpo, privo di vestiti, è stato trovato proprio all’interno della villetta e a quel punto sono scattate le manette per Cagnoni, noto anche per aver partecipato ad alcune trasmissioni tv in qualità di medico.

La trasmissione Chi l’ha visto?, condotta da Federica Sciarelli, ha mandato in onda stralci di un programma condotto da Gigi Marzullo in cui Cagnoni racconta un sogno ricorrente: un edificio molto grande, simile alla villa in cui è stata assassinata Giulia, pieno di meandri e corridoi bui. Nel sogno lui scavalca la recinzione e si addentra alla ricerca di qualcosa. Secondo ‘Chi l’ha Visto’ si tratta un sogno simbolico.

Nel corso della separazione dalla moglie Giulia Ballestri, Matteo Cagnoni si sarebbe disfatto dei suoi beni, tra cui un immobile e fondi per un milione e 200 mila euro, cedendoli a familiari stretti in cambio di corrispettivi non congrui o tramite donazioni. E’ il nuovo retroscena emerso dalle indagini.

Oltre all’omicidio e all’occultamento di cadavere (il corpo della donna era stata trovato nella legnaia), il giudice ha ravvisato anche la possibilità di contestare all’indagato la violenza in quanto la 39enne era stata lasciata senza vestiti e il suo nuovo compagno (lei e Cagnoni si stavano separando) aveva raccontato alla polizia di sue confidenze circa rapporti pretesi dal marito. Secondo il Gip, a spingere Cagnoni potrebbe essere stata, come riferito da vari testimoni, la paura di vedere la reputazione danneggiata negli ambienti “altolocati” ravennati a causa di quella situazione di parziale adulterio.