Matteo Tenni, chiesta archiviazione per il carabiniere che gli ha sparato uccidendolo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Ottobre 2021 - 11:26 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Tenni, chiesta archiviazione per il carabiniere che gli ha sparato uccidendolo

Matteo Tenni, chiesta archiviazione per il carabiniere che gli ha sparato uccidendolo FOTO ARCHIVIO ANSA

La morte di Matteo Tenni, ucciso lo scorso 9 aprile da un carabiniere dopo un inseguimento terminato davanti all’abitazione dell’uomo, a Pilcante di Ala, in Trentino, è stata un incidente. Ne è convinta la Procura di Rovereto. Il pubblico ministero Viviana Del Tedesco – scrive il quotidiano l’Adige – ha infatti presentato al gip richiesta di archiviazione. Non ravvisando colpe per il militare che con l’arma di ordinanza aveva sparato colpendo il 44enne alla gamba.

La morte di Matteo Tenni

L’uomo era morto dissanguato sotto gli occhi della madre, con cui viveva. Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, Tenni, affetto da una patologia psichiatrica, giunto sotto casa dopo un inseguimento in auto, aveva impugnato un’accetta. Il carabiniere in servizio alla stazione di Ala aveva sparato, colpendolo mortalmente. Il proiettile sarebbe stato sparato verso il basso, queste le conclusioni a cui sono giunti gli inquirenti dopo i risultati dell’autopsia e delle indagini. Tenni, muovendosi, avrebbe “intercettato” il colpo che l’ha poi ucciso.

La madre e i carabinieri

La madre di Matteo Tenni, che partecipava a dei corsi di mutuo aiuto per genitori con figli con disagio psichico, aveva raccontato al Corriere del Trentino di essersi qualificata con i carabinieri: “Sono sua madre, sono un’infermiera, fatemi passare. Ma mi hanno tenuta fuori, sulla strada. Imploravo che intervenissero per fermare l’emorragia, che mi lasciassero intervenire per rianimarlo. Stava morendo – aggiunge con la voce rotta e flebile – vedevo che via via diventava sempre più bianco. Sono sua madre, fatemi passare, fatemi toccare mio figlio ancora caldo. Lasciate che gli dica almeno ciao“.