Maturità 2013, seconda prova Scienze Sociali: “Non per profitto” di M.C. Nussbaum

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Giugno 2013 - 10:43 OLTRE 6 MESI FA

376px-Nussbaum_Martha2ROMA – “Non per profitto” di M.C. Nussbaum sulla “crisi mondiale dell’istruzione”. Questa la traccia della seconda prova per il liceo delle Scienze Sociali secondo le prime indiscrezioni su Twitter e Facebook.

Chi è M.C. Nussbaum? Ecco la biografia da Wikipedia:

Martha Nussbaum, nata Martha Craven (New York, 6 maggio 1947), è una filosofa statunitense, importante studiosa di filosofia greca e romana, filosofia politica ed etica.
Sebbene non sia un avvocato, è Ernst Freund Distinguished Service Professor di Diritto ed Etica presso l’Università di Chicago, cattedra che include impieghi al Philosophy Department, alla Law School e alla Divinity School. Tiene inoltre corsi sui classici e sulle scienze politiche, è membro del Committee on Southern Asian Studies, ed è membro esterno del Human Rights Program. Ha precedentemente insegnato all’Università di Harvard e alla Brown University, dove ha ottenuto il titolo di professore universitario.

“Non per profitto” di M.C. Nussbaum. La scheda del catalogo Ibs:

Assistiamo oggi a una crisi strisciante, di enormi proporzioni e di portata globale, tanto più inosservata quanto più dannosa per il futuro della democrazia: la crisi dell’istruzione. Sedotti dall’imperativo della crescita economica e dalle logiche contabili a breve termine, molti paesi infliggono pesanti tagli agli studi umanistici ed artistici a favore di abilità tecniche e conoscenze pratico-scientifiche. E così, mentre il mondo si fa più grande e complesso, gli strumenti per capirlo si fanno più poveri e rudimentali; mentre l’innovazione chiede intelligenze flessibili, aperte e creative, l’istruzione si ripiega su poche nozioni stereotipate. Non si tratta di difendere una presunta superiorità della cultura classica su quella scientifica, bensì di mantenere l’accesso a quella conoscenza che nutre la libertà di pensiero e di parola, l’autonomia del giudizio, la forza dell’immaginazione come altrettante precondizioni per una umanità matura e responsabile.