Maturità 2019: 96,3% di studenti ammessi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Giugno 2019 - 12:03 OLTRE 6 MESI FA
Maturità 2019: 96,3% di ammessi

Maturità 2019: 96,3% di ammessi

ROMA – Mancano ormai solo due giorni all’esame di Maturità che avrà inizio mercoledì alle ore 8,30 con l’apertura del plico telematico e poi con la prima prova di italiano. Ce l’ha fatta il 96,3% dei 520mila aspiranti. La percentuale di studenti che non potranno sostenere l’esame è calata anche grazie alla possibilità di superare lo sbarramento pur avendo un’insufficienza.

L’ansia dei maturandi è tuttavia alle stelle, soprattutto perché l’esame, quest’anno, presenta una serie di novità. A spaventare più di tutto sono la seconda prova e l’orale; in particolare i più terrorizzati – stando anche a quello che riferiscono le community di studenti – sono gli alunni del Liceo Classico, dove la seconda prova prevede Latino e Greco insieme. Saranno 13.161 le commissioni d’Esame per 26.188 classi coinvolte.

Secondo le prime rilevazioni del Miur, il tasso di ammissione all’Esame è del 96,3%. Due prove scritte invece di tre, più l’orale. Più attenzione al percorso svolto dai ragazzi nell’ultimo triennio, con un punteggio maggiore assegnato al credito scolastico e griglie di valutazione nazionali per la correzione delle prove scritte: queste alcune delle novità del nuovo Esame di Stato.

Con la riforma inoltre non saranno requisito di accesso né la partecipazione, durante l’ultimo anno di corso, alla prova nazionale INVALSI, né lo svolgimento delle ore di Alternanza Scuola-Lavoro. Per poter essere ammessi alle prove bisognerà aver frequentato almeno i tre quarti del monte ore previsto, avere il 6 in ciascuna disciplina, avere la sufficienza nel comportamento.

Il Consiglio di classe potrà deliberare l’ammissione anche con una insufficienza in una disciplina o gruppo di discipline valutate con un unico voto, ma dovrà motivare la propria scelta. Le prove scritte passano da tre a due. La prima prova scritta, italiano, in programma il prossimo 19 giugno, servirà ad accertare la padronanza della lingua, le capacità espressive e critiche delle studentesse e degli studenti. (fonte Ansa)