Maurizio Falcioni sconto pena: Chiara, calvario e schiaffo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Novembre 2015 - 14:15 OLTRE 6 MESI FA
Maurizio Falcioni, sconto pena: massacrò fidanzata di botte

Chiara Insidioso Monda (foto Ansa)

ROMA – Chiara ha passato un calvario: pestata e finita in coma. Ora deve ricevere un altro schiaffo, quello dei giudici che hanno dato lo sconto di pena a Maurizio Falcioni, all’epoca dei fatti suo fidanzato. L’uomo ha visto la sua condanna ridotta in Corte d’Appello, da 20 anni a 16 anni. Falcioni è a processo perché accusato di avere massacrato di botte la fidanzata, Chiara Insidioso Monda, uscita a Roma dal coma dopo molti mesi. In primo grado aveva avuto 20 anni dal gup in sede di rito abbreviato.

La sentenza ha indignato, e non poco, la famiglia della ragazza: “Vergogna, vergogna”, ha urlato con rabbia la madre di Chiara Insidioso Monda alla lettura della sentenza con lo sconto di pena per Falcioni. La donna ha urlato le frasi all’indirizzo dei giudici mentre il marito ha accusato un malore. Le proteste sono proseguite anche fuori dal Tribunale da parte dei tanti amici della ragazza e della famiglia.

L’AdnKronos aggiunge: La sentenza è stata pronunciata dai giudici della I Corte d’Appello, davanti ai quali l’uomo era imputato non solo di tentato omicidio ma anche di maltrattamenti per il trattamento che a lungo avrebbe inflitto all’ex compagna. “Chiedo scusa per quel che ho fatto… Chiedo perdono a Chiara”, ha detto Falcioni durante il processo.

Falcioni, trentacinque anni, muratore, con precedenti penali, viveva insieme a Chiara, una ragazza dolce e con qualche disturbo cognitivo. Lei però voleva lasciarlo: Maurizio aveva già dato prova della sua indole violenta, tanto che il padre della ragazza aveva presentato esposti in precedenza. Quella sera di febbraio esplode la violenza, siamo in un appartamento di Casal Bernocchi, periferia romana. Maurizio, secondo l’accusa, picchia selvaggiamente la ragazza “fino a ridurla a un vegetale”, diranno poi i medici. Poi chiede aiuto ai vicini, sostenendo un’inverosimile caduta dalle scale.