Meda (Monza): poltrone Frau addio. Lo stabilimento trasloca in Romania

Pubblicato il 20 Agosto 2011 - 08:00 OLTRE 6 MESI FA

MEDA (MONZA) – Fa molto discutere la scelta presa dal gruppo Poltrona Frau Group di chiudere lo stabilimento “Cassina” di Meda, poco lontano da Monza. A tenere banco da settimane è la possibile delocalizzazione di alcune importanti fasi di lavorazione del mobilificio dalla Brianza alla Romania; l’intervento deciso dal gruppo ha da subito incontrato grande ostilità dai sindacati, quanto dalle opposizioni, mettendo, per una volta, d’accordo destra e sinistra.

Uno dei più accesi critici della decisione di Poltrona Frau è infatti il vice presidente leghista della Regione Lombardia (oltre che assessore all’Industria e Artigianato) Andrea Gibelli, che intervenuto sulla questione ha detto di non ravvisare le ragioni di una possibile delocalizzazione. “La Cassina – ha detto – rappresenta un caso anomalo, perché, a differenza di altre imprese in crisi, su cui Regione Lombardia si è trovata ad intervenire, è assolutamente sana e ha chiuso il 2010 in positivo. Ragion per cui non riesco proprio a capire le ragioni che hanno spinto l’amministrazione del gruppo Frau a decidere di delocalizzare in Romania”.

Lo stabilimento rumeno, infatti, secondo l’esponente della Lega non sarebbe in grado di fornire le professionalità e il know how necessari alla manifattura di qualità richiesta. “Anche se in Romania si può trovare un vantaggio solo di carattere finanziario, è un Paese in cui non esiste un capitale umano paragonabile a quello presente in Lombardia, capace infatti di realizzare prodotti unici nel mondo”. Posizioni simili sono anche quelle espresse dal sindacato, preoccupato però più delle ricadute del trasferimento sull’occupazione che di quelle sulla qualità dei mobili. Secondo il responsabile della Rsu della Cassina, Rossano Beltra (Cgil) e secondo i sindacati del settore Fillea Cgil e Filca CISL: “L’eventuale scelta di Cassina avrebbe implicazione sull’intero sistema della produzione del mobile di eccellenza in Brianza e aprirebbe la strada a scelte punitive per i lavoratori e per l’occupazione”.

Gli occhi, a questo punto, sono tutti puntati su Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari, ex numero uno di Confindustria e azionista di maggioranza del fondo Charme cui Poltrona Frau Group, e quindi Cassina, fanno capo. Da viale dell’Astronomia più di una volta tuonò contro la cattiva abitudine delle nostre imprese di portare all’estero gli stabilimenti. Ora, a maggior ragione dato il buono stato dei conti della Cassina, ci si chiede perché scegliere la via della Romania.