Mediaset, consulenti della difesa: “Non ci fu frode fiscale”

Pubblicato il 12 Marzo 2012 - 16:03 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Non c'e' stata alcuna frode fiscale da parte di Mediaset, in quanto la controllata Ims, la societa' di diritto maltese e con l'operativita' in Svizzera che si occupava dell'acquisto dei diritti tv dai dai ''venditori americani'', non ha realizzato alcun ''margine indebito''. E' quel che in sostanza hanno sostenuto oggi in aula, a Milano, due dei tre consulenti tecnici citati dai difensori degli imputati, in particolare da Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri, per il caso Mediaset.

Per il consulente dell'ex premier, il commercialista Stefano Morri, ''non appare sostenibile la prospettiva accusatoria, secondo cui l'intero margine realizzato da Ims sarebbe indebito''. In piu', ha sottolineato l'esperto, la societa' maltese ''e' stata inserita nel perimetro di consolidamento di Mediaset ed ha distribuito i propri profitti sotto forma di dividendi a Mediaset, e cosi' indirettamente a vantaggio dei suoi azionisti''.

Infine, ha ancora precisato Morri, se per il periodo di imposta 2001 ''Mediaset ha fruito del condono'', per gli altri due periodi, il 2002 e il 2003, ''ha spontaneamente e prudenzialmente rettificato gli ammortamenti, operando nelle rispettive dichiarazioni dei redditi variazioni in aumento per importi stimati sulla base dei criteri, pur non condivisi, adottati dall'Agenzia delle Entrate negli avvisi di accertamento in relazione ai periodi 1995 e 1996''.

Sulla stessa linea Guglielmo Maisto, esperto nominato da Confalonieri, che ha in sintesi spiegato ai giudici della prima sezione penale del Tribunale, che le operazioni siano avvenute in base al principio del cosiddetto 'netto' adottato, nella prassi internazionale, nei contratti di cessione di beni e servizi.

Quindi, Ims, sarebbe stata utilizzata per evitare che i venditori americani subissero la tassazione in Italia e dunque nessuna frode fiscale sarebbe stata commessa. Il processo riprendera' il prossimo 2 aprile, con la deposizione di altri consulenti degli imputati.