Medicina, concorso non si deve rifare. Giannini: “Abolite 2 domande, test salvi”

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Novembre 2014 - 22:23 OLTRE 6 MESI FA
Medicina, concorso non si deve rifare. Giannini: "Abolite 2 domande, test salvi"

Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini

ROMA – Test invertiti, poi annullati e infine salvati in extremis. “Le prove per l’accesso alle Scuole di specializzazione in Medicina del 29 e 31 ottobre non dovranno essere ripetute”. Parola del Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che dopo una lunga “gestazione” annuncia: “Abbiamo trovato una soluzione che ci consente di salvare i test”.

La soluzione consiste in un “ricalcolo del punteggio neutralizzando le due domande per Area che sono state considerate non pertinenti dal gruppo di esperti”: 28 domande su 30 sono state ritenute comunque valide ai fini della selezione. La decisione è stata presa dal ministro Giannini dopo l’incontro a Roma con la Commissione nazionale incaricata questa estate di validare le domande del quiz.

“Questa soluzione – ha detto il ministro – è il frutto di un approfondimento che ho richiesto da sabato convocando la Commissione nazionale e interpellando l’Avvocatura dello Stato per tutelare gli sforzi personali e anche economici dei candidati e delle loro famiglie a seguito del grave errore materiale commesso dal Cineca”.

La Commissione nazionale,  spiega una nota del Miur,

“ha vagliato i quesiti proposti ai candidati per l’Area Medica (29 ottobre) e quella dei Servizi Clinici (31 ottobre) stabilendo che, sia per l’una che per l’altra Area, 28 domande su 30 sono comunque valide ai fini della selezione. I settori scientifico-disciplinari di ciascuna Area sono infatti in larga parte comuni”.

“A seguito di un confronto avuto con l’Avvocatura dello Stato e del verbale della Commissione si è deciso di procedere, dunque, con il ricalcolo del punteggio dei candidati neutralizzando le due domande per Area che sono state considerate non pertinenti dal gruppo di esperti”.

Il pasticciaccio dei concorsi ha sollevato un polverone di polemiche non indifferente con il presidente del Cineca Emilio Ferrari, il consorzio universitario che ha ammesso il grave errore costretto a dimettersi. E i 12mila candidati sul piede di guerra hanno annunciato una valanga di ricorsi e richieste di risarcimento danni.

Anche perché lo scandalo dei quiz invertiti, con i candidati dell’area medica chiamati a rispondere ai quesiti di quelli dell’area dei servizi clinici e viceversa, sarebbe solo la punta dell’iceberg.

In una “lettera aperta”, alcuni candidati di Lazio e Umbria, hanno denunciato oltre agli errori tristemente noti anche altre irregolarità, disorganizzazione e “copiature facilitate” che avrebbero costellato le prove a prescindere dalla clamorosa inversione dei quiz.