Medicina, laurea all’estero, senza lavoro in patria. Furbata troppo furba

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Aprile 2014 - 12:22 OLTRE 6 MESI FA
Medicina, laurea all'estero, senza lavoro in patria. Furbata troppo furba

L’università Kristal di Tirana

ROMA – Medicina, laurea all’estero per evitare il numero chiuso. Ma poi ci si ritrova senza lavoro in patria. Insomma, una “furbata troppo furba” che alla fine non rende.

Sono iniziati oggi, 7 aprile, i test di ammissione alle facoltà universitarie a numero chiuso. Ma sono sempre di più gli studenti che si iscrivono all’estero, soprattutto a medicina. Più facile entrare, certo, ma ci sono comunque dei rischi: la scarsa qualità degli insegnamenti e il rischio di non trovare un posto di lavoro una volta che si decida di tornare in Italia. 

Con l’anticipazione dei test di ammissione ad aprile anziché a settembre gli aspiranti camici bianchi che hanno disertato i quiz per puntare sull’estero sono ancora di più.

Per partire, però, servono soldi. Tra soggiorno all’estero, tasse di iscrizione e di frequenza, ha calcolato Flavia Amabile sulla Stampa, si può dover sborsare anche 100mila euro per iscriversi ad un’università pubblica con corsi regolari. In Francia e Germania, per esempio, i test di ingresso non ci sono, ma la lingua può rappresentare un problema.

Così molti preferiscono puntare su Paesi dove le università, soprattutto quelle private, sono molte e disposte a tutto pur di attirare nuovi studenti. Qui, in Spagna, BulgariaRomania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Albania, si può arrivare alla laurea anche “solo” con 15mila euro l’anno.  

In Romania, per esempio, sono quasi duemila gli studenti italiani di medicina. Non serve imparare il romeno, i corsi sono anche in inglese e francese, il praticantato è semplice e in sei anni si arriva, generalmente, alla laurea. 

C’è poi l’Albania, dove anche il figlio di Umberto Bossi, Renzo detto “il trota”, ha portato a casa un pezzo di carta. Lui aveva scelto la Kristal di Tirana. E proprio qui, spiega Amabile, si può ottenere una laurea in Medicina firmata dall’UniZkm e dall’università di Roma Tor Vergata, o in Farmacia cofirmata dall’Università di Milano senza ulteriori problemi per il riconoscimento del titolo in patria.

Cepu ha aperto dei corsi per chi frequenta i quattro anni di fisioterapia e i primi due di medicina anche a Chiasso, in Svizzera. Per chi, ovviamente, può pagare almeno 8mila euro l’anno solo per l’università.

Fin qui per il percorso universitario. Solo che una volta tornati in Italia si pone il problema di trovare un posto in cui operare. Così c’è chi pensa di fare domanda in Gran Bretagna, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda. L’Italia sembra sempre più lontana.