Medico non fa entrare in ospedale i parenti di una donna morta di Covid: preso a calci e pugni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Gennaio 2022 - 09:18 OLTRE 6 MESI FA
Medico non fa entrare in ospedale i parenti di una donna morta di Covid: preso a calci e pugni

Medico non fa entrare in ospedale i parenti di una donna morta di Covid: preso a calci e pugni FOTO ARCHIVIO ANSA

Un medico che ha vietato l’ingresso al pronto soccorso ai parenti di una donna contagiata dal Covid e poi morta, è stato selvaggiamente picchiato. E’ accaduto al pronto soccorso dell’ospedale Perrino di Brindisi che aveva invitato i familiari della vittima a rispettare le normative anti Covid. Visto che i parenti della 52enne deceduta erano considerati contatti stretti. Il medico che ha subito l’aggressione ha riportato una prognosi di 10 giorni.

Il medico picchiato dai parenti

Secondo una prima ricostruzione una 52enne è stata trasportata in ospedale in condizioni critiche per un’insufficienza respiratoria a cui ha fatto poi seguito un arresto cardiocircolatorio. Nonostante i tentativi di rianimarla da parte del personale per la donna non c’è stato nulla da fare. A quel punto i medici hanno avvisato i parenti che attendevano all’esterno e che hanno chiesto di poter entrare per vedere la 52enne. Il personale però si sarebbe opposto per “motivi di sicurezza” e in ossequio alle normative anti Covid. Secondo quanto riferiscono fonti sanitarie, la signora era positiva al Covid e i parenti erano, quindi, considerati contatti stretti.

Calci e pugni al medico

Ma il gruppo non ha desistito e ha continuato ad insistere. Poi un familiare ha ignorato le disposizioni di sicurezza e ha ugualmente varcato l’ingresso del pronto soccorso. Il medico ha tentato di fermarlo invitandolo a restare fuori: allora lui gli ha sferrato un pugno al volto e un calcio all’addome. Le guardie giurate hanno chiamato la polizia e cercato di bloccare l’uomo. Sul posto sono intervenuti gli agenti e l’uomo è stato denunciato. La direzione generale della Asl “esprime solidarietà al personale della struttura di Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza”.