Mediolanum: il fisco chiede 344 mln. Nel mirino la controllata irlandese

Pubblicato il 2 Aprile 2013 - 17:04| Aggiornato il 5 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Vi ricordate il signore della “banca costruita intorno a te”? La banca in questione era la Mediolanum. Il signore dello spot era Ennio Doris, presidente di quella banca. Adesso proprio la Mediolanum è finita nel mirino del fisco italiano per 344 milioni di euro di tasse non pagate. 

In particolare l’Agenzia delle Entrate contesta i rapporti del gruppo di consulenza finanziaria controllato dalla famiglia Doris e dalla Fininvest di Silvio Berlusconi con la controllata irlandese Mediolanum International Funds.

Poco prima dello scorso Natale, emerge dal progetto di bilancio, Banca Mediolanum e Mediolanum Vita, due delle società del gruppo, si sono viste recapitare una serie di avvisi di accertamento riferiti agli esercizi 2005, 2006 e 2007 per complessivi 323,4 milioni di euro, tra imposte non pagate e sanzioni, che si aggiungono ai 20,8 milioni di euro già contestati nel 2010.

Gli avvisi di accertamento, l’atto con cui il Fisco contesta il mancato pagamento di imposte, segue a un’ispezione della Guardia di finanza, fatta tra il settembre 2010 e il febbraio 2011, e ad accertamenti dell’Agenzia delle Entrate.

Non è escluso che il conto possa in futuro farsi più salato, dal momento che la Finanza aveva già esaminato anche gli esercizi 2008 e 2009. L’attenzione del Fisco si è appuntata su Mediolanum International Funds, la società del gruppo che si occupa del confezionamento e della gestione dei fondi che poi vengono distribuiti attraverso la rete di promotori del gruppo Mediolanum.

L’Agenzia delle Entrate contesta il ”livello di retrocessione” (giudicato inferiore ai parametri di mercato) delle commissioni incassate dalla controllata irlandese a Mediolanum Vita e Banca Mediolanum. Il sospetto è che il gruppo manterrebbe su Dublino una quota incongrua dei propri ricavi, così da sottoporli alla mano più leggera del fisco irlandese.

Secondo l’Agenzia delle Entrate, l’imponibile sottratto al fisco italiano tra il 2005 e il 2007 ammonterebbe a circa mezzo miliardo.

Il tax rate di Mediolanum, cioè la percentuale di utile lordo che finisce in tasse, è stato del 19,6% nel 2005, del 21,4% nel 2006 e del 23% nel 2007, toccando un minimo del 15,6% nel 2009 e restando attorno al 20% nelle due annualità successive per risalire al 29,9% nel 2012. L‘utile di Mediolanum International Funds rappresenta il 74% di quello di gruppo tra il 2005 e il 2007 e il 96% di quello prodotto dal 2005 a oggi.

LA DIFESA DI MEDIOLANUM – Mediolanum definisce l’analisi del Fisco ”illegittima” ed ”errata” per quanto riguarda il calcolo del maggiore imponibile nonché ”illegittima quanto alle sanzioni”. Tuttavia, anche per la “complessità della materia”, il gruppo ha deciso di attivare la procedura arbitrale europea sulle doppie imposizioni e rimettere cosi’ ”la soluzione della controversia alle competenti autorità fiscali italiane e irlandesi” che a questo punto dovranno decidere quale è la quota di imponibile che spetta ai due Paesi. In ogni caso, forte dal parere dei suoi consulenti, Mediolanum ritiene che i prezzi di retrocessione delle commissioni ”rientrano nel range di valori di libero mercato individuati da economisti indipendenti”. Ritenendo il rischio di soccombenza solo possibile e non quantificabile non sono stati effettuati stanziamenti in bilancio.