Omicidio di Melania Rea: indagini in corso, appello al “telefonista”

Pubblicato il 26 Aprile 2011 - 13:02 OLTRE 6 MESI FA

ASCOLI PICENO – Le Procure di Ascoli Piceno e Teramo, che indagano sulla scomparsa e la morte di Carmela-Melania Rea, la mamma di 29 anni trovata uccisa in una pineta nel Teramano, hanno lanciato un appello, attraverso l’Ansa, all’uomo che mercoledì scorso ha telefonato da una cabina in Piazza San Francesco a Teramo al 113 per avvisare che c’era un cadavere di donna nel Bosco delle Casermette, a Ripe di Civitella.

“Non deve avere paura”, gli fanno sapere gli inquirenti, convinti che l’uomo non abbia nulla a che fare con il delitto e che potrebbe invece fornire elementi utili alle indagini. L’uomo, che dalla voce sembrava piuttosto anziano, potrebbe essere un cercatore di funghi che si è imbattuto casualmente nel cadavere di Melania. Non ha chiamato immediatamente la polizia, forse perchè sprovvisto di un telefono cellulare, o perchè sotto choc, ha cercato prima di calmarsi, ma dalla pineta è arrivato a Teramo, dando l’allarme con un certo ritardo. Comportamento che le Procure sembrano comprendere, dicendo all’uomo di non dover temere nulla. L’altro appello è rivolto a quanti sono passati per il Bosco delle Casermette dalle 6.30 di lunedì 18 aprile, giorno della scomparsa di Melania, fino al pomeriggio del 20, quando è stato trovato il cadavere.

Nel frattempo continua anche l’opera sul campo degli investigatori. Anche nel giorno di Pasqua sono stati effettuati nuovi sopralluoghi e rilievi nella località in cui è stato rinvenuto il cadavere, dopo che il rinvenimento di tracce biologiche ha confermato che l’omicidio è quasi sicuramente avvenuto nello stesso luogo del ritrovamento.

Gli ulteriori rilievi effettuati domenica hanno messo in evidenza, da quanto trapelato, altri rilievi interessanti, probabilmente altre tracce ematiche, lasciate dalla colluttazione avvenuta tra l’assassino e la vittima, una donna alta un metro e ottanta, che dev’essersi battuta con tutte le sue forze prima di soccombere ai numerosi colpi che le sono stati inferti con un coltello a serramanico.

Ma nonostante si rincorrano voci di una precisa rosa di sospetti, l’identità del killer è ancora ignota. Si continua a scavare nelle vite dei familiari della Rea, nei loro rapporti con persone che potrebbero aver nutrito motivi di odio, vendetta o gelosia nei confronti di Melania. Perchè di una cosa chi conduce le indagini sarebbe certo: chi l’ha uccisa non è un maniaco sbucato dal nulla, ma qualcuno che con lei aveva un qualche legame.