Melania Rea: presto l’esito dell’autopsia, intanto altri sopralluoghi

Pubblicato il 25 Maggio 2011 - 20:32 OLTRE 6 MESI FA

Melania Rea

ASCOLI PICENO – Slitta a ”non prima dell’inizio del prossimo mese”, come ha spiegato l’anatomopatologo Adriano Tagliabracci, il deposito della relazione finale sull’autopsia di Melania Rea, e intanto mercoledì carabinieri e agenti del Corpo forestale dello Stato hanno fatto un nuovo sopralluogo lungo la strada principale che collega il Bosco delle Casermette, a Ripe di Civitella (Teramo), dove Melania è stata trovata morta, con il pianoro di Colle San Marco ad Ascoli Piceno.

Cercavano ancora una volta l’arma del delitto e degli abiti, nella speranza che l’assassino o gli assassini possano essersene disfatti lungo il tragitto. Risultato: un paio di jeans da uomo e una t-shirt prelevati per inviarli al Ris. Quasi certamente ”non hanno nulla a che fare” con il delitto, ha detto un investigatore, ma sono stati selezionati fra la quantità di capi di vestiario e oggetti vari abbandonati nel tempo da escursionisti e cacciatori, in una sorta di discarica a cielo aperto, perchè sembrano ”più nuovi”.

Carabinieri e agenti del Cfs hanno percorso a ritroso la strada, dal bosco dove il cadavere di Melania è stato scoperto il 20 aprile, al pianoro dove il marito, Salvatore Parolisi, ha denunciato la scomparsa della donna il 18 pomeriggio. E si sono addentrati per una quarantina di metri nella boscaglia, un luogo frequentato anche dai militari e dalle soldatesse del 235/o Rav Piceno dove Parolisi lavora come istruttore di formalità, ma anche dai militari della caserma di Chieti.

Intanto, pm e investigatori continuano ad ascoltare conoscenti di Melania e del marito, e colleghi di lavoro del caporalmaggiore. Un filone ”preciso” dell’inchiesta c’è, ha confermato anche ieri un investigatore, ma le diramazioni sono ”varie”, e vanno approfondite, senza tralasciare ”altri filoni”, che evidentemente, non possono ancora essere scartati del tutto. La preoccupazione di non tralasciare alcuno spunto sembra caratterizzare fin dall’inizio questa inchiesta ”rompicapo” (così l’aveva definita il procuratore capo Michele Renzo), che nonostante la forte ribalta mediatica continua a procedere molto sotto traccia.

Si sa che verrà riascoltata a breve la ragazza che lavora nel bar-ristorante ‘Cacciatore’ di Colle San Marco, perchè la prima volta non ha riferito ai carabinieri di due ciclisti che avrebbero descritto due donne, una somigliante a Melania, allontanarsi a piedi dalla zona. Una circostanza che la ragazza ha raccontato in questi ultimi giorni ad altre persone.

”Parleremo di nuovo con lei – ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli col. Alessandro Patrizio – per arrivare, se possibile, all’identificazione dei due ciclisti, allo stato dei fatti a noi sconosciuti”. E ancora una volta si torna alla domanda delle domande: Melania, è stata o no a Colle San Marco? Un mese di audizioni, rilievi tecnici, controlli incrociati sul traffico telefonico, e, ancora, nessuna certezza.