Melania Rea. Gup chiede il dna dei due testimoni macedoni

Pubblicato il 30 Marzo 2012 - 18:13 OLTRE 6 MESI FA

TERAMO – Il giudice di Teramo Marina Tommolini ha disposto che durante la prossima udienza fissata per il 30 maggio in cui verranno sentiti come testimoni anche due cittadini macedoni, verrà chiesta loro anche la disponibilità per un prelievo di dna. I due occupavano una roulotte vicino a Colle San Marco, dove stavano svolgendo dei lavori, e verso la quale si diresse uno dei cani molecolari utilizzati durante le indagini sull’omicidio.

Tommolini, ha deciso di effettuare il prelievo della saliva a due operai macedoni che si trovavano al lavoro in un cantiere nei pressi del luogo del delitto, a Ripe di Civitella (Teramo). Il prelievo servirà ad individuare altro Dna, oltre quello di Salvatore Parolisi, eventualmente presente sulla bocca della donna di Somma Vesuviana. Questa pista tracciata dal giudice, della quale non si conoscono particolari anche’ perche’ l’udienza di stamane durata quasi sei ore era a porte chiuse, non era stata ancora espletata. Su questo aspetto il legale delle parti civili, Mauro Gionni, giudica utile “ogni elemento che possa portare all’accertamento della verità”. Dunque per il giudice Tommolini la prova regina su cui basare il processo resta il Dna isolato sulla bocca di Melania.

La posizione dei due macedoni era gia’ stata vagliata dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno e poi archiviata; in seguito, la Procura di Teramo, quando le fu affidata per competenza l’inchiesta sull’omicidio di Melania Rea, ritenne di non riaprire gli accertamenti sulla loro posizione.  Il 20 aprile del 2011, nel corso delle ricerche di Melania, un cane molecolare si avvicino a una roulotte e a una ”Fiat Punto”, che risultarono essere di proprieta’ dei due macedoni, impegnati in lavori su un monumento nella zona di colle San Marco. La Procura indago’ padre e figlio per compiere gli accertamenti sia sulla loro auto sia sulla roulotte e poi  archivio’ la loro posizione.   Il Gup, di propria iniziativa, ha ritenuto di doverli ascoltare e chiedere eventualmente loro, la disponibilita’ a sottoporsi al prelievo della saliva, al quale possono opporsi.