Menaggio (Como), due minorenni stuprate dal branco: 3 giovani fermati

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Agosto 2018 - 21:46 OLTRE 6 MESI FA
Menaggio (Como), due minorenni stuprate dal branco: 4 giovani fermati

Menaggio (Como), due minorenni stuprate dal branco: 4 giovani fermati

COMO – Ennesimo stupro in vacanza, ancora una volta in un luogo di villeggiatura. E’ quello che sarebbe avvenuto nella prima settimana di agosto a Menaggio, [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] località turistica sul lago di Como. Le vittime sono due ragazzine italiane di 17 anni in vacanza.

Per quello che hanno raccontato di aver subito quella sera, sono stati fermati tre giovani, riferisce l’agenzia Ansa: un giovane valtellinese di 22 anni, Nicholas Pedrotti, e due stranieri in regola, mentre una quarta persona, anch’essa di origini straniere, è ricercata.

Sono state le stesse giovani a denunciare quanto accaduto ai carabinieri la sera stessa in cui sarebbero avvenuti gli abusi. La procura di Como ha disposto quattro fermi con l’accusa di violenza sessuale di gruppo e per ora sono state portate in carcere tre persone dai carabinieri di Menaggio e Cantù.

Pedrotti, di professione barista, è stato fermato dai carabinieri del suo paese, Chiesa in Valmalenco, perché si era procurato da poco un passaporto e gli inquirenti temevano che si volesse dare alla fuga.

Impossibile non pensare a quanto successo a Parma, dove Federico Pesci, un commerciante di 46 anni, e Wilson Ndu Anihem, un pusher nigeriano di 53, sono finiti in carcere con l’accusa di aver abusato di una giovane di 21 anni per cinque ore, sottoponendola a violenze e sevizie.

Da quanto emerso finora, almeno questo sarebbe stato risparmiato alle giovanissime di Menaggio, che non sarebbero state picchiate dai quattro ragazzi. Gli aggressori, tutti intorno ai 20 anni, sarebbero tutti impegnati in lavori stagionali nel settore della ristorazione e dell’intrattenimento nella località turistica, che d’estate è molto frequentata dagli stranieri e dai molti milanesi che hanno la seconda casa sul lago.

I carabinieri hanno spiegato in un comunicato che “in considerazione della delicatezza della vicenda e della necessità di definirne compiutamente i contorni, le indagini proseguiranno nel massimo riserbo”.