Meno tutele, indennità e contributi: “Inaccettabile”. Venerdì sciopero sindacati agricoli

Pubblicato il 24 Aprile 2012 - 20:14 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Un voucher per pagare una giornata di lavoro nei campi. Meno tutele, meno indennità di disoccupazione e meno contributi per la pensione per i braccianti e i lavoratori stagionali agricoli, con la mini-Aspi. La riforma Fornero e' ''inaccettabile'' per i sindacati agricoli: la Fai-Cisl, la Flai-Cgil e la Uila-Uil confermano otto ore di sciopero generale per venerdi' 27 aprile. Il ministro Mario Catania gli tende la mano: ''le loro aspettative troveranno una risposta: presto ci saranno delle modifiche al testo della norma in Parlamento per precisare meglio quale sia l'applicazione dei voucher in agricoltura'', afferma a margine di un incontro.

Questo sarebbe l'orientamento manifestato dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ma non basta a placare gli animi. ''Si sono rincorse dichiarazioni che dicono che il governo cambiera' la norma sugli stagionali, ma non sappiamo come – dice il leader della Uila, Stefano Mantegazza, in una conferenza stampa unitaria con Fai e Flai – Con lo sciopero di venerdi' vogliamo mettere una lente di ingrandimento sul settore''. I problemi non si limitano ai voucher per gli stagionali – che pure comporterebbero la ''totale e definitiva destrutturazione del lavoro agricolo dipendente, che ad eccezione della zootecnia e' quasi tutto stagionale'' con le parole del segretario della Fai, Augusto Cianfoni – ma coinvolgono un milione di lavoratori ''lasciati allo sbando'' dal Corpo forestale alle associazioni di allevatori, fino ai consorzi di bonifica. E anche il settore alimentare, per il quale, ''ci stiamo consultando per adottare iniziative comuni con altri sindacati di categoria. Edilizia e commercio sono molto interessati'', continua Cianfoni.

L'attenzione e' massima perche' ''l'estensione dell'uso dei voucher a tutto il lavoro agricolo e' ancora piu' grave della riforma dell'articolo 18, perche' impedisce la nascita stessa del rapporto di lavoro – spiega il segretario della Flai, Stefania Crogi – Invece di un contratto, hai un buono da portare alle Poste''.