PERUGIA, 15 DIC – Rilevano che ''ricorre ben 39 volte'' la parola ''probabile (o improbabile)'' nella sentenza di primo grado, i giudici d'appello che hanno assolto Raffaele Sollecito e Amanda Knox.
A loro avviso ''dalla lettura della sentenza non risulta che la Corte d'assise si sia posta il problema della necessita' di valutare le risultanze probatorie in base al principio stabilito dall'articolo 533 del codice di procedura penale, dal momento che la ricostruzione dei fatti avviene sempre secondo un criterio di probabilita'''.