Metalli pesanti e tossine in pasta e pane per bimbi a scuola

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Aprile 2016 - 10:20 OLTRE 6 MESI FA
Metalli pesanti e tossine in pasta e pane per bimbi a scuola

Metalli pesanti e tossine in pasta e pane per bimbi a scuola

BARI – Pasta, pane e merende destinate ai pasti nelle scuole con bimbi dai 2 ai 3 anni con livelli di piombo superiori ai limiti consentiti: micotossine, in particolare deossinivalenolo, presente in due formati di pasta, che per sagoma e confezionamento inducevano il consumatore a ritenere che fossero indirizzati all’alimentazione dei più piccoli. Inoltre, su più di un terzo del pane di semola di grano duro campionato è stato rilevato il superamento dei limiti delle micotossine (deossinivalenolo) e di metalli pesanti (piombo e cadmio) previsti per i bimbi fino a 3 anni. Per questo il Corpo forestale dello Stato della Puglia ha denunciato per frode nell’esercizio del commercio e somministrazione di sostanze alterate 14 imprenditori pugliesi e del Centro-Nord Italia ed hanno sequestrato oltre 10.000 quintali di semola, ricavata essenzialmente da grano non italiano. L’indagine, durata circa due anni, è stata diretta dalla Procura di Trani.

Oltre 80 ditte, tra cui numerosi panifici, sono state sottoposte a controllo e sono stati riscontrati alimenti con percentuali di contaminanti ben oltre la soglia di tutela. In particolare sono stati analizzati pane, pasta e merende, per i bambini più vulnerabili in fascia 0-3 anni, in cui i limiti dei contaminanti devono essere per legge sensibilmente inferiori rispetto agli alimenti per gli adulti.

In una ditta privata, dedita alla preparazione dei pasti nelle scuole con bimbi da 2 a 3 anni, è stato accertato l’uso di pasta, pane e merende con piombo superiore ai limiti consentiti. Micotossine, ed in particolare il deossinivalenolo, sono state riscontrate in due formati di pasta, che per la presenza in etichetta di elementi grafici ingannatori costituiti da immagini di cartoni animati, per il formato con sagome particolari (animali e autovetture), pubblicità e denominazione hanno indotto il consumatore a ritenere che fossero indirizzati all’alimentazione dei più piccoli.