Roma: morto affogato all’Infernetto “chiedeva aiuto dietro la grata”

Pubblicato il 20 Ottobre 2011 - 15:47 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 20 OTT – Viveva in un seminterrato con la moglie e la figlia di tre mesi l’immigrato dello Sri Lanka di 32 morto annegato nella zona dell’Infernetto, alla periferia sud di Roma, in seguito al nubifragio che ha colpito la città alle prime luci dell’alba. Lo ha riferito la sorella del giovane, accorsa sul posto. La moglie e la figlia del trentaduenne, il cui nome di battesimo è Sarang, sono state salvate dai vigili del fuoco nell’edificio allagato, una villetta a due piani che ospita altre famiglie cingalesi.

”Quando sono entrato in casa la scala che portava al seminterrato era già inondata, mi sono anche tuffato, ma lui era incastrato tra i mobili e i detriti di un muro crollato così ho portato in salvo la moglie e la figlia – racconta Paolo Borelli, 44 anni, un negoziante dell’Infernetto fra i primi a intervenire – lui chiedeva aiuto attraverso una grata. Gli abbiamo passato un tubo per l’acqua per cercare di farlo respirare, ma non ci siamo riusciti”.

”Là dentro ci saranno 300-400 metri cubi d’acqua”, ha affermato uno dei vigili del fuoco presenti sul posto.

Il cingalese sarebbe stato travolto dal crollo di un muro del seminterrato. Il muro è crollato quando il locale è stato invaso dall’acqua. Il giovane si trovava nel seminterrato per recuperare alcune cose, secondo quanto ricostruito finora.

La moglie del cingalese continua a chiedere “perché?”. ”Fatemi passare, lo voglio vedere”, dice in lacrime la donna al margine della zona transennata, mentre il corpo del marito non è ancora stato portato fuori dai vigili del fuoco, al lavoro da ore. La giovane è assistita da parenti e amici all’interno del negozio di arredo cucine alle spalle del quale si trova la zona della tragedia. Una cugina tiene in braccio la figlia di tre mesi della coppia, infagottata in una coperta.