NAPOLI – Il bambino di 5 anni affetto dalla sindrome di Sandhoff allo stadio terminale potrà essere curato con il metodo stamina. Il giudice del lavoro del Tribunale di Napoli, Carlo Sarno, ha dato il via libera alla terapia, accogliendo il ricorso d’urgenza dell’avvocato del piccolo.
Nell’ordinanza il giudice ha fatto riferimento al decreto legge Balduzzi del 25 marzo scorso, con il quale il Governo ha autorizzato la proroga della terapia stamina per i pazienti che l’hanno già cominciata.
Secondo il giudice, l’eventuale rifiuto della terapia al piccolo configurerebbe una violazione del principio di uguaglianza tra i cittadini sancito dall’articolo 3 della Costituzione.
L’ospedale di Brescia specializzato nella terapia staminale, dove il bambino sarà ricoverato è pronto ad accogliere il piccolo. Il padre, titolare di un piccolo negozio di abbigliamento, e la madre, che si dedica da alcuni anni esclusivamente al figlio, non hanno perso tempo.
Nel pomeriggio il piccolo è stato accompagnato per i primi prelievi all’ospedale pediatrico ”Santobono” di Napoli. Ai prelievi dovranno sottoporsi anche i genitori. Il piccolo sarà curato con cellule del padre coltivate in laboratorio prima dell’innesto, un procedimento che richiederà un mese.
Il bambino, che è già stato sottoposto a due interventi al cervello, ha mostrato finora una vitalità straordinaria. La sindrome di Sandhoff, malattia genetica molto rara che porta alla progressiva degenerazione del sistema nervoso centrale, non lascia scampo. Di solito i bambini affetti da questa malattia non superano i 4 anni. Il piccolo napoletano è un’eccezione che ha meravigliato i medici.