Michela Cerrato, amica di Antonietta Gargiulo: “Capasso mi disse al telefono: le ho uccise”

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Marzo 2018 - 11:47 OLTRE 6 MESI FA
Parla Michela Cerrato, amica di Antonietta Gargiulo

Luigi Capasso e Antonietta Gargiulo (Foto da Facebook)

LATINA –  “Al telefono mi ha detto: ‘Le ho ammazzate'”: a parlare è Michela Cerrato, grande amica di Antonietta Gargiulo, la donna gravemente ferita dal marito, il carabiniere Luigi Capasso, morto suicida dopo aver ammazzato le figlie di 7 e 13 anni a Cisterna di Latina.

Intervistata da Chi l’ha visto?, Michela Cerrato ha raccontato della telefonata intercorsa tra lui e Capasso quando quest’ultimo si trovava sul terrazzino dell’appartamento, in cui già aveva ucciso le figlie e aveva ferito con tre colpi di pistola la moglie.

“Ho chiamato il cellulare di Antonietta, mi ha risposto lui e mi ha detto che aveva ammazzato le bambine. Mi urlava ‘Bastarda! Hai visto che ho fatto? La responsabilità è solo tua’. Mi diceva che me le sarei portate sulla coscienza”, ha ricordato Cerrato, che ha aggiunto come il tono di voce di Capasso fosse “arrogante e prepotente”.

Lui le avrebbe detto di aver già ucciso le bambine. “L’ho tenuto il più possibile a telefono per evitare il peggio, poi ho sentito che un carabiniere gli diceva parlare con lui ed ha attaccato”, ma il peggio era già avvenuto.

Intanto Antonietta Gargiulo è uscita dal coma indotto ma è ancora ricoverata in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Camillo di Roma. Ancora non sa che le sue figlie sono morte. Non lo sa perché nelle sue condizioni potrebbe non reggere una simile notizia. Ma entro venerdì 9 marzo la donna dovrà esserne messa a conoscenza: si terranno infatti quel giorno i funerali delle piccole Alessia e Martina. Le esequie saranno celebrate alle 11 nella chiesa di San Valentino, poco lontano dal residence di via Collina dei Pini dove è avvenuta la strage.

Sul duplice omicidio seguito dal suicidio commesso dal militare sono in corso due indagini, una della procura di Latina e un’altra di quella militare. Anche l’Arma dei carabinieri ha avviato un’inchiesta interna. Si tratta di verificare se ci siano state omissioni o trascuratezze, visto che la moglie dell’appuntato aveva presentato un esposto sul comportamento aggressivo del marito, che non accettava la separazione.

Capasso era già stato sottoposto in passato a un iter disciplinare. Quando chiese di poter usare un alloggio di servizio in caserma a seguito della separazione gli fu prospettato di farsi seguire da uno psicologo dei carabinieri, ma rifiutò sostenendo di averne già uno.

Fu sottoposto all’esame di una commissione medica che, dopo avergli dato otto giorni di riposo, lo giudicò idoneo al servizio. Di conseguenza potè tenere la pistola d’ordinanza e con quella ha sparato alla moglie e ha ucciso le figlie.