Michele Rossini, prof precario firma contratto a 66 anni: pronto per la pensione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Luglio 2015 - 12:20 OLTRE 6 MESI FA
Michele Rossini, prof precario firma contratto a 66 anni: pronto per la pensione

Michele Rossini, prof precario firma contratto a 66 anni: pronto per la pensione

ROMA – Michele Rossini è uno dei docenti precari assunti dopo aver vinto il concorso del 2012. Rossini però ha 66 anni ed è già pronto per la pensione, ma insegnerà per almeno un anno. L’uomo, ex ferroviere andato in prepensionamento ai q 51 anni con un assegno da 1000 euro al mese, tornò a insegnare tra i banchi di scuola per mantenere la moglie e i 4 figli.

A raccontare su Repubblica la storia di questo docente è Jacopo Ricca, che scrive:

“Barese di nascita e di formazione, ma domese di adozione sulla soglia dei 67 anni passerà di ruolo, dopo una vita da ferroviere e da precario della scuola poi. La sua vita si divide infatti a metà:

“Fino ai 51 anni sono stato dipendente delle Fs, ho girato l’Italia, facendo sempre base a Domodossola, poi mi hanno pensionato e con i meno mille euro di pensione non potevo mantenere moglie e 4 figli” racconta il docente che negli ultimi anni ha insegnato al Marconi Galletti della Val d’Ossola.

Così nel 2002 Rossini è tornato al suo primo amore: “Ho sempre sognato farlo da quando avevo 5 anni, a 19 anni già collaboravo con l’università poi mio padre mi convinse a fare il concorso nelle ferrovie e lo vinsi. Così il bisogno di sicurezze, che già c’era allora, e la voglia di metter su famiglia mi spinsero a scegliere il posto fisso”.

L’insegnamento per Rossini è sempre stato un piacere, non solo un lavoro:

Nel frattempo, lavorando, aveva anche preso la laurea in filologia romanza e aveva tutti i titoli per insegnare, anni di peregrinazioni nelle scuole del Verbano, fino al concorso del 2012, passato senza grossi sforzi, e alla chiamata di questi mesi: “Sono stati anni bellissimi, dove ho incontrato più di mille alunni e con moltissimi ho mantenuto i rapporti” ricorda. E la moglie, sempre al suo fianco anche in questo momento importante, lo conferma: “Anche a distanza di anni molti lo fermano per strada o gli scrivono sms per ringraziarlo di quanto ha trasmesso loro”.

Un prof severo ma giusto, lui si definisce così, che ha avuto problemi con i colleghi e i presidi per la sua età:

“Le difficoltà ci sono state, ma non erano mai legate al mio mestiere. I problemi sono stati più per la mia età avanzata che faceva storcere il naso ad alcuni colleghi e a certi presidi che pensavano “rubassi” il lavoro ai più giovani, ma uno a 51 anni non può restare a far niente e lasciare la sua famiglia senza soldi”.

Una scelta di cuore e di testa che è stata premiata: “Potrei andare avanti fino ai 70, ma credo che il prossimo anno dirò basta – confessa – Essere assunto a tempo indeterminato era indispensabile anche per la pensione. Non andrò con quella da fame riservata ai precari, ma con un assegno più dignitoso”.

Per dodici mesi però continuerà a insegnare: “Le lezioni che mi piacciono di più son quelle di storia, in particolare quella romana. Credo che chi le sa far bene possa trasmettere un po’ di tutto, dalla filosofia alla letteratura, ricostruendo la società del tempo”. Alla moglie ha promesso una cena per celebrare l’assunzione, ma la sua signora aspetta il 2016: “Festeggerò quando andrà in pensione e finalmente potremo ce l’avrò tutto per me”.