Croce rossa accusata di furto di beni destinati ai migranti. Il Comune di Bari smentisce

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Luglio 2017 - 07:12 OLTRE 6 MESI FA
Migranti, Croce rossa accusata di furto di beni destinati ai migranti. Il Comune di Bari smentisce

Migranti, Croce rossa accusata di furto di beni destinati ai migranti. Il Comune di Bari smentisce

BARI – Furto di alimenti e indumenti destinati ai migranti durante le operazioni di soccorso di 644 migranti, avvenute sabato mattina, 15 luglio, al porto di Bari. Le accuse, rivolte ai volontari pugliesi della Croce Rossa Italiana sarebbero state messe nero su bianco dal Comune di Bari in una nota indirizzata alla Prefettura di Bari.

La notizia ha sollevato un vero polverone all’interno degli organi regionali dell’associazione di volontariato, costringendo la presidente di Croce Rossa Italiana Puglia, Ilaria Decimo, ad una smentita.

Come riporta Francesca Russi su Repubblica,

si parlerebbe infatti non solo dell’appropriazione indebita di magliette con il logo ‘Roma 2024’ – donate dalle associazioni sportive -, ma anche di aver consumato pasti acquistati appositamente per i nordafricani salvati in mare, oltre ad una generale nullafacenza dei volontari.

“I fatti riportati non corrispondono alla realtà – spiega – ed anzi, inspiegabilmente, infamano l’operato ed il buon nome della Croce Rossa ad ogni grado e livello. Non posso consentire, così come non possono consentire i dirigenti locali e nazionali dell’Associazione, che nessuno adombri oltre 150 anni di attività umanitaria svolta con abnegazione in ogni parte del mondo”.

La Decimo afferma poi di aver interpellato il sindaco di Bari Antonio Decaro a riguardo, che dichiara di non condividerla e anzi di ringraziare la Croce rossa italiana per il lavoro svolto.

“Non abbiamo inviato nessuna nota a riguardo – spiegano – alla Prefettura. Anzi l’associazione è tra le tante realtà che abbiamo ringraziato ufficialmente per il lavoro svolto nell’affrontare l’emergenza e soccorrere le oltre 600 persone sbarcate in condizioni critiche, tra cui diverse donne in stato di gravidanza e bambini”. Nessun commento ufficiale sulla questione arriva invece dalla Prefettura.