Migranti: tendopoli a Milano, tappo al Brennero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Aprile 2015 - 12:39 OLTRE 6 MESI FA
Migranti: tendopoli a Milano, tappo al Brennero

Migranti: tendopoli a Milano, tappo al Brennero

MILANO – Emergenza migranti, a Milano si pensa a una tendopoli ma il problema vero è al Brennero, dove c’è il tappo che rende la situazione insostenibile. Colpa dei controlli della polizia austriaca e tedesca che applicano in modo rigido le norme in vigore e impediscono a quelli identificati in Italia di proseguire il viaggio oltreconfine.

A Milano, racconta il Corriere della Sera, la situazione è critica. Spiega l’assessore Pierfrancesco Majorino che in un anno e mezzo, 57.752 profughi sono passati attraverso le strutture del Comune di Milano, 1.100 negli ultimi dieci giorni, 360 da domenica a ieri. Quasi tutti migranti di passaggio che vogliono arrivare in Nord Europa e che neppure chiedono la protezione internazionale cui avrebbero diritto. Il problema del transito, però, resta. E si mescola alla questione expo. Anche per questo il Comune pensa ad una tendopoli, soluzione provvisoria e low cost per non farli dormire in strada in attesa che il flusso si normalizzi e torni compatibile con le strutture di accoglienza della città.

Se Milano si pone il problema di come accoglierli ci sono paesi che si pongono il problema opposto: come non farli passare. E’ il caso dell’Austria che fa controllare come non mai tutti i treni che passano il Brennero. Tutti gli immigrati identificati, che secondo gli accordi di Dublino devono restare in Italia, vengono fatti scendere. E così le stazioni diventano bivacchi di disperati, con tutte le conseguenze facilmente immaginabili in termini di ordine pubblico. La polizia locale parla di esodo biblico chiedendo ad Austria e Germania di allentare i controlli, anche per evitare scene, sempre più frequenti, di migranti che si aggrappano a treni merci o che cercano di attraversare il confine a piedi costeggiando i binari. Austria e Germania, manco a dirlo, da questo orecchio non ci sentono.