Milano, detenuto in permesso premio violenta sedicenne

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Maggio 2016 - 10:36 OLTRE 6 MESI FA
Milano, detenuto in permesso premio violenta sedicenne

Milano, detenuto in permesso premio violenta sedicenne

MILANO – Detenuto in permesso premio violenta una ragazzina di 16 anni: è accaduto in un piccolo paese dell’hinterland milanese. L’uomo, un italiano di 35 anni, avrebbe finito di scontare la pena ad ottobre. Era detenuto nel carcere di Bollate per due rapine e stava scontando una condanna a tre anni e tre mesi.

Proprio in vista della vicina libertà, per evitare che di colpo passasse dalla cella al nulla, il Tribunale di sorveglianza di Milano ad aprile l’aveva ammesso ai primi permessi premio, spiega Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera. E proprio durante un permesso premio il 28 aprile scorso, intorno alle 15, ha violentato una ragazzina di 16 anni incontrata sul ballatoio di casa.

 

Racconta Ferrarella:

La 16enne la mattina dopo ha denunciato che un uomo l’aveva sorpresa mentre stava aprendo la porta sul pianerottolo, le aveva tappato la bocca, e con la dichiarata minaccia di un coltello (non si sa se reale o meno) l’aveva costretta a entrare in casa, dove con modalità molto pesanti aveva abusato di lei per più di 20 minuti, frugando poi in casa e facendosi dare 100 euro. A riprova di problemi psicologici dell’uomo, lui stesso le avrebbe chiesto di non denunciarlo perché era un carcerato in permesso, e le aveva persino accennato di frequentare un bar dove conosceva un comune amico del fratello: elementi a partire dai quali non è stato difficile agli inquirenti risalire al detenuto, poi riconosciuto in foto «senza ombra di dubbio» dalla 16enne.

Nel primo interrogatorio l’arrestato, dopo aver declinato nome e cognome, si è chiuso in un mutismo tale da nemmeno finire di rispondere alle domande di rito sulle generalità, con ciò inducendo il gip a interrompere quasi subito l’interrogatorio e a trasmettere al pm gli atti per l’eventuale ulteriore reato di «rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale». L’accusa di violenza sessuale (da 5 a 10 anni di pena base) subirà due aggravanti, per aver commesso il fatto ai danni di una minore e mentre era in misura alternativa al carcere; la rapina (da 3 a 10 anni) sarà appesantita dalla recidiva reiterata.