MILANO – Può bastare uno sguardo “sbagliato” per picchiare a sangue un ragazzino disabile, indifeso, che sta ascoltando la musica seduto alla panchina in un parco? E’ la domanda a cui non riescono ancora a dare una risposta soddisfacente i carabinieri che oggi, 17 aprile, hanno arrestato un 20enne che ha distrutto la mandibola di un adolescente all’interno del parco Nord di Milano. Lesioni gravissime, neppure una delicata operazione maxillo facciale durata sei ore è riuscita a scongiurare il danno permanente.
“Il presunto movente di questa brutale aggressione sarebbe uno sguardo da parte del sedicenne al gruppo del ventenne – ha spiegato il comandante della compagnia di Milano Porta Monforte, Silvio Maria Ponzio -. In realtà si tratta di un futile e gratuito motivo poiché il 16enne era seduto su una panchina ad ascoltare la musica con le cuffiette e ha rivolto uno sguardo distratto al gruppo soltanto perché gli altri ragazzi stavano ballando”.
Tanto è bastato al ragazzo di 20 anni, poi arrestato, per scagliarsi contro lo sconosciuto, utilizzato come vittima sacrificale per accreditarsi come capo. Erano le 16.30 del 27 marzo scorso, il 20enne era assieme a cinque amici, due ragazze e tre ragazzi, che hanno assistito divertiti al massacro durato un minuto e mezzo. “Il sedicenne non si aspettava l’aggressione, guardava l’erba. All’improvviso ha sollevato lo sguardo e si è trovato davanti il ragazzo più grande che lo ha colpito con un primo schiaffo. E’ stata una escalation. Nonostante abbia tentato di scappare è stato inseguito per circa 200 metri e picchiato ancora con calci al viso mentre era a terra inerme”.
Le immagini delle telecamere interne al parco, fondamentali per individuare l’autore, restituiscono tutta l’immotivata violenza. Due dei ragazzi che hanno assistito, lo hanno aiutato a rimettersi in piedi ma nient’altro. Al termine del pestaggio il 16enne, che ha una disabilita di tipo cognitivo, è tornato a casa e ha raccontato tutto ai genitori che lo hanno immediatamente accompagnato in ospedale. Qui i medici hanno riscontrato una frattura multipla alla mandibola che ha reso necessario un intervento di ricostruzione.
Il 30 marzo i genitori dello studente si sono presentati ai carabinieri, in due giorni i militari hanno monitorato il parco, individuato alcuni dei ragazzi presenti e infine trovato il 20enne. La vittima lo ha riconosciuto con certezza. I carabinieri gli hanno notificato il provvedimento a casa dei genitori a Pavia, inizialmente si è mostrato spavaldo ma poi è scoppiato in lacrime dicendo di non avere intenzione di fare così male. Eppure già a dicembre 2018 era stato denunciato per lesioni personali nei confronti di un 17enne extracomunitario. Proprio questo episodio ha convinto il gip a firmare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere in virtù della sua pericolosità sociale. (fonte ANSA)