MILANO – Un forte boato e poi il crollo. “Sembrava una bomba”, dicono i testimoni raccontando dell’esplosione che ha causato il crollo di una parte di un palazzo in via Brioschi, zona Navigli a Milano, la mattina del 12 giugno. Il bilancio è di 3 morti e di almeno 9 feriti, ma i soccorritori scavano tra le macerie per estrarre i dispersi. Una fuga di gas la possibile causa dell’esplosione, tra i testimoni che hanno raccontato di averne sentito il forte odore nella zona.
L’esplosione e poi il crollo.
L’esplosione è avvenuta intorno alle 8,45 del mattino del 12 giugno, una domenica mattina in cui ancora molte persone erano in casa e probabilmente a dormire. La parte crollata è interna all’edificio e affaccia sul cortile di un palazzo più ampio e vi si accede da via Portoferraio. Lo scoppio è stato particolarmente violento ed ha provocato la rottura dei vetri dei palazzi nel raggio di almeno 200 metri. L’esplosione ha completamente distrutto un’ala della palazzina che fa parte di un complesso residenziale al n.65 di via Brioschi, strada compresa tra via Meda e via Pezzotti.
Tre morti e almeno 9 feriti.
E’ di tre morti, 9 persone ricoverate in ospedale, tra cui una donna incinta e 4 bambini, e di 3 persone che hanno rifiutato il ricovero il bilancio finale fornito dal 118 dell’esplosione avvenuta nella palazzina di via Brioschi a Milano. Una delle vittime è Chiara Magnamassa, di Monte San Giusto (Macerata), la seconda vittima marchigiana dell’esplosione avvenuta stamani in una palazzina di via Borghi a Milano. L’ha confermato all’ANSA un lontano parente della famiglia, spiegando che i familiari di Chiara sono tutti partiti per Milano. Nella deflagrazione ha perso la vita anche Riccardo Maglianesi, di MorrovalleLe due bambine hanno 6 e 11 anni e sono state trasportate d’urgenza al centro grandi ustionati. Ferito anche il padre delle bambine, di 51 anni, ma le sue condizioni sono meno gravi.
Intanto le forze dell’ordine stanno accertando quanti residenti abbia il palazzo di via Brioschi: un’operazione che appare complicata anche perché, di domenica mattina, alcuni potrebbero essersi allontanati per il week end. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco anche con delle unità cinofile. L’esplosione ha danneggiato alcuni edifici vicini e le forze dell’ordine stanno verificando le lesioni per stabilire l’eventuale agibilità.
“Forte odore di gas, poi il boato”.
“Ho sentito odore di gas, fortissimo poi il botto”: così Andrea Rizza, un carpentiere di 27 anni che era ospite di amici nella palazzina di fronte a quella dove è avvenuta l’esplosione, ha descritto la deflagrazione:
“A venti metri in linea d’aria da quel palazzo l’esplosione è stata terribile”.
Miracolosamente illeso, Andrea è stato svegliato “da un sasso finito sulle sue gambe”. La stanza dove dormiva è stata devastata:
“Mi sono affacciato e ho visto la bambina che camminava sulle macerie. È stato a quel punto che ho capito”.
C’è chi ha sentito il boato e ha creduto che fosse esplosa una bomba, tanto violenta e inaspettata è arrivata la deflagrazione:
“Sembrava l’esplosione di una bomba, la prima cosa a cui ho pensato è stato un attentato, ma poi ho capito che proveniva da quell’abitazione. Non so cosa possa essere successo, magari una fuga di gas, magari qualcuno aveva in casa una cucina economica”.
Il palazzo era in via di ristrutturazione.
Il palazzo di quattro piani in via in cui si è verificata l’esplosione aveva la facciata in ristrutturazione. Si tratta di un complesso residenziale realizzato dove c’erano delle officine all’inizio degli anni 2000 tra altri edifici che risalgono ai primi decenni del Novecento. Il palazzo, che si trova in via Brioschi, zona Navigli, non molto distante dall’Università Bocconi, ha una ventina di appartamenti e, spiegano i vicini, più volte era stato oggetto di ristrutturazione. Uno dei piani alti è stato sventrato dall’esplosione.
Esclusa ipotesi suicidio.
Investigatori e inquirenti sono ancora al lavoro per accertare le cause dell’esplosione che ha causato tre morti e nove feriti in un palazzo di via Brioschi a Milano ma, sin da ora, escludono che possa essersi trattato di un suicidio provocato da una volontaria saturazione dell’appartamento col gas. Sul posto ha compiuto un sopralluogo il pm di turno della procura di Milano Elio Ramondini.
Il video del Corriere.tv subito dopo l’esplosione: