Milano, ex pr di Valeria Marini uccide la madre e tenta il suicidio

Pubblicato il 1 Aprile 2013 - 13:49 OLTRE 6 MESI FA
Dario Biolcati (foto Facebook)

MILANO – Una donna di 59 anni è stata trovata morta con i polsi tagliati in una stanza di albergo in Via Messina 10 a Milano. A ucciderla è stato il figlio di 31 anni Dario Biolcati, per sette anni la fianco di Valeria Marini come pr, conosciuto con il nomignolo di “Topo”.  trovato dalla Polizia nella stessa stanza, anche lui con i polsi tagliati è stato subito ricoverato, non in pericolo, di vita al Niguarda.

L’uomo, ora è in stato di fermo al Niguarda di Milano, in attesa di essere portato a San Vittore. L’omicidio è avvenuto giovedì 28 marzo:  nella stanza erano presenti delle lamette e un sacchetto di plastica che l’uomo ha utilizzato per soffocare la madre.

Ad avvisare la Polizia poco prima delle 23 è stato il padre del ragazzo dopo che il figlio lo aveva chiamato spiegandogli confusamente di aver fatto un gesto “insano”. Forze dell’ordine, ambulanze e vigili del fuoco hanno quindi cercato madre e figlio prima nella loro abitazione in via San Senatore, nel pieno centro della città, e poi sono risaliti tramite l’utenza del cellulare alla stanza dell’albergo Hermitage, in via Messina. Lì hanno trovato la donna già morta con ferite da taglio ai polsi e di fianco l’uomo in stato confusionale probabilmente anche per aver ingerito dei farmaci, sanguinante ai polsi ma cosciente, che cercava di spiegare di aver aiutato la madre a compiere un gesto estremo. Ricoverato in condizioni non gravi all’ospedale Niguarda di Milano, gli investigatori stanno ora cercando di capire le cause di quello che ritengono un probabile tentativo di ‘omicidio-suicidio’.

La vittima si chiamava Elena Monni, di 59 anni, nata a Torino ma residente a Milano da tempo. Il figlio in passato si è occupato di pubbliche relazioni a Milano e ora si troverebbe in gravi condizioni economiche anche a causa dell’abuso di cocaina. Situazione che condivideva con la madre, con la quale viveva in un appartamento nel centro di Milano. Con loro viveva anche un ragazzo bielorusso di 24 anni.

Assieme avrebbero deciso di farla finita perché stanchi della propria condizione di indigenza e avrebbero scelto l’albergo Hermitage perché Biolcati aveva alloggiato diverse volte nella struttura.