Milano: il preside del liceo Galvani vieta jeans a vita bassa e magliette troppo corte

Pubblicato il 3 Giugno 2010 - 11:53 OLTRE 6 MESI FA

Fa discutere la circolare del preside del liceo e istituto tecnico Galvani di Niguarda, a Milano. Sergio Di Nocera ha infatti ricordato ai genitori che a scuola ci si deve vestire in modo «adatto al luogo e al momento e si invitano i genitori a verificare l’idoneità dell’abbigliamento dei propri figli». La regola, rivolta principalmente alle studentesse, a cui sarà vietato indossare jeans a vita bassa e magliette troppo corte, è estesa anche ai maschi. Questi ultimi non potranno indossare «canottiere e pantaloni corti, sopra o sotto il ginocchio».

La circolare del preside ha ovviamente scatenato il dibattito, con molti pro e altrettanti contro. Per Elisabetta Scala, coordinatrice nazionale del Moige, «non solo l’iniziativa del Galvani è da imitare ma gli istituti, all’inizio dell’anno scolastico, dovrebbero inserire l’abbigliamento fra i criteri in base a cui si assegna il voto di condotta». Per Fabio Pesatori, insegnante di educazione fisica al Galvani, la circolare è invece «giusta e ragionevole, visto che molti studenti sono minorenni, e spetta quindi alla famiglia controllare le loro azioni». Dello stesso avviso Mariagrazia Zanaboni, presidente dell’associazione di aiuto agli adolescenti problematici Amico Charly. «I ragazzi delle scuole superiori – dice la presidente – vivono una tempesta ormonale ed è comprensibile la spinta a mostrarsi, anche contro le indicazioni degli adulti. Ma è proprio per questo che genitori e insegnanti devono aiutarli a capire che presentarsi in modo sobrio è anzitutto rispetto per se stessi».

Dai genitori e dagli stessi alunni arrivano però forti perplessità sul provvedimento del preside Di Nocera. «Il mese scorso – racconta la madre di una ragazzina – la professoressa di italiano mi ha rimproverato per un paio di short che mia figlia mette spesso. La verità è che ha 16 anni, e non ho alcuna possibilità di decidere come debba vestirsi. Se la professoressa ha figli, sa che ho ragione». «Decido come mi vesto da quando ho otto anni — dice Marco, iscritto al tecnico industriale — e sinceramente non penso che un paio di pantaloni al ginocchio possa offendere nessuno. Mio padre non li mette, io invece si. E allora?». Per Federico, suo compagno di classe, «la regola dovrebbe valere solo per le femmine — dice ridacchiando — nella nostra scuola non sono tante, e se vengono a lezione troppo nude tutti si distraggono».