Milano Marittima (Ravenna)/ Elisa Isepato, veronese di 26 anni, muore affogata sotto gli occhi della madre e della sorellina

Pubblicato il 17 Agosto 2009 - 09:23 OLTRE 6 MESI FA
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La spiaggia di Milano Marittima

È morta nel giro di pochi minuti sotto gli occhi della madre e della sorella di appena 10 anni. Elisa Isepato, una ragazza di Lavagno (Verona) di 26 anni, si era appena tuffata in mare a Milano Marittima dove era in vacanza, aveva fatto poche bracciate finchè, forse colta da malore, non è morta annegata.

Immediati i soccorsi, grazie alla segnalazione di due bagnanti che si sono accorti del suo corpo inerme in acqua, ma non c’è stato nulla da fare.

Elisa Isepato, 26 anni compiuti il 6 agosto scorso, è morta alle 16 sulla riva del mare di Milano Marittima nel bagno Ippocampo sotto lo sguardo disperato della madre e della sorella. Sul luogo della tragedia si sono recati anche gli uomini della capitaneria di Porto di Ravenna. È stato subito disposto il trasferimento della salma nelle celle mortuarie dell’ospedale di Cervia dove già oggi, lunedì 17 agosto,potrebbe arrivare il nullaosta della procura di Ravenna per il suo trasferimento nel Veronese e la celebrazione dei funerali.

Elisa Isepato si era recata al mare proprio domenica mattina con la madre Antonella Molinaroli, 48 anni, dipendente comunale e la sorellina per trascorrere una settimana di vacanza. Avevano preso alloggio in un hotel di Cervia e si erano recati nel primo pomeriggio in spiaggia a Milano Marittima.

Dai primi esami sul corpo di Elisa è emerso che la quantità di acqua nei polmoni della ragazza non è elevata, Elisa sarebbe dunque morta per un malore.

La notizia in casa di Elisa, a Lavagno (Verona) in via dei Mille, è arrivata domenica nel tardo pomeriggio. A casa si trovava il padre Franco Isepato, 52 anni, dipendente dell’Amia che non si era recato con la famiglia nella località turistica vicino a Ravenna. Da San Martino Buon Albergo, invece, è partito il fidanzato di Elisa alla volta di Cervia, appena saputa la tragica notizia. Elisa lavorava come impiegata in un’azienda di Tregnago.