Milano, il mistero dell’egiziano scomparso. Magdi assassinato per la liquidazione? I sospetti sui padroncini

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Agosto 2017 - 09:45 OLTRE 6 MESI FA
Milano, il mistero dell'egiziano scomparso. Magdi assassinato per la liquidazione? I sospetti sui padroncini

Milano, il mistero dell’egiziano scomparso. Magdi assassinato per la liquidazione? I sospetti sui padroncini

ROMA – Milano, il mistero dell’egiziano scomparso. Magdi assassinato per la liquidazione? I sospetti sui padroncini. Nessuno lo ha più visto dalla mattina del 2 agosto. Era uscito di casa per andare a lavorare, come sempre, in una ditta di trasporti del quartiere Corvetto a Milano: Ibrahim Abdou Abdou Akl, detto Magdi, egiziano di 60 anni, non dà notizie di sé, è irrintracciabile sul telefonino, da 22 giorni è scomparso nel nulla. Circostanza quanto mai preoccupante per i familiari – moglie e due figli in Egitto – visto che l’uomo è sempre stato un tutto tutto casa e lavoro, preciso, nessuna distrazione.

Il mistero, apprendiamo dal cronista del Corriere della Sera Cesare Giuzzi, rischia di essere spiegato con un delitto per vendetta, indizi e sospetti convergono sulla ditta che lavora nel mercato dell’ortofrutta. I titolari, pugliesi trapiantati in Lombardia, avrebbero aggredito e minacciato Magdi, c’era un contenzioso perché l’egiziano, dopo vent’anni di fatica, voleva tornarsene a casa con un bel Tfr.

“Se non mi vedrete più è perché mi hanno fatto qualcosa, voi sapete chi è stato”, aveva detto Magdi al cognato, parole ripetute agli inquirenti. E un uomo di 75 anni, cui il cognato si era rivolto direttamente in ditta per aver notizie di Magdi, lo aveva allontanato bruscamente solo accennando che stava all’ospedale. Magdi, è vero, soffre di fegato, ma mai si sarebbe fatto ricoverare senza dir niente, senza avvertire. La storia della liquidazione, a questo punto, sembra la traccia giusta. In Egitto intanto il suo caso in qualche modo è stato contrapposto al caso Regeni, con il volto di Magdi che campeggia nell’edizione del “Chi l’ha visto?” nazionale.

«Una cosa che lo ossessionava, ne parlava sempre. Ci raccontava: aveva chiesto il Tfr per rientrare in Egitto dalla sua famiglia e dai suoi figli — hanno raccontato i vicini di casa —. Gli spettavano quasi 100 mila euro, l’azienda gliene aveva proposti 25 mila. Lui si era rivolto a un legale che aveva fatto i calcoli e quella cifra era troppo bassa. Così aveva deciso di fargli causa». Quando i titolari erano venuti a sapere della causa — così racconta il cognato Ahmed — Magdi era stato aggredito, picchiato e minacciato. Gli avevano anche lanciato una cassetta di frutta. Poi gli avevano risposto che tutte le persone che avevano a che fare con quella ditta erano soggetti poco raccomandabili: “Tu fai quello che vuoi, non ci fai paura”» (Cesare Giuzzi, Corriere della Sera)