Milano. Mix di alcol e cocaina: ammanettato da agenti muore di infarto

Pubblicato il 6 Febbraio 2012 - 08:28 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Un uomo di 41 anni, con precedenti penali per furto, ricettazione e guida in stato di ebbrezza, è morto nella notte a Milano per arresto cardiaco dopo aver fatto uso di cocaina e alcol. Daniele Langella, milanese, era stato trovato seminudo ed in stato di agitazione dagli agenti della Questura di Milano, intervenuti in via Mosca 9 dopo una chiamata al 113 che denunciava urla e grida d’aiuto provenire dal pianerottolo del palazzo.

Intervenuti all’1:15 con due volanti, gli agenti della Polizia hanno cercato di calmare Langella – ha spiegato all’ANSA l’ispettore Nicola Carpinelli -, che ha invece spintonato un agente, è rientrato nell’appartamento e ha preso un grosso coltello da cucina con una lama di circa 30 cm, arma con la quale l’uomo ha prima minacciato i poliziotti, per poi tagliarsi ciocche di capelli e infliggersi tagli a un braccio e al petto.

Dopo una breve colluttazione, gli agenti sono riusciti ad immobilizzarlo ed ammanettarlo, quando si sono accorti che l’uomo sembrava non respirasse più e hanno chiamato il 118. Langella è quindi morto alle 2:15 per arresto cardiaco all’ospedale San Carlo. Nell’appartamento in via Mosca, nel quale Langella si trovava con un cugino di 41 anni, portato in Questura per accertamenti, la polizia ha rinvenuto cocaina e alcolici. In passato Langella era stato ricoverato nella clinica San Raffaele Turro di Milano per abuso di sostanze stupefacenti ed alcol.

Non avrebbe subito alcun particolare trauma Daniele Langella, un tossicodipendente di 41 anni, con piccoli precedenti, morto la scorsa notte, a Milano, dopo una colluttazione con la polizia intervenuta per riportarlo alla calma mentre era in preda a un raptus confusionale e brandiva un grosso coltello.    Ad affermarlo, stamani, in un incontro con la stampa tenutosi in questura, sono state la Squadra mobile, incaricata dall’autorita’ giudiziaria di accertamenti sull’episodio, e l’Ufficio prevenzione generale, da cui dipende la ‘volante’ che ha operato.

Langella e’ stato si’ immobilizzato, costretto a terra e ammanettato, ma non avrebbe subito particolari colpi, nemmeno accidentali, almeno da una prima ricostruzione.   In questura intanto sono stati sentiti i testimoni (alcuni condomini presenti sul posto e il cugino, presso il quale l’uomo viveva), e proprio il parente avrebbe confermato di aver consumato con lui sostanze stupefacenti, proprio ieri sera, prima del suo raptus.

Durante le concitate fasi dell’intervento, pero’, non sarebbe stata attivata alcuna procedura per un eventuale Tso, nonostante lo stato palesemente alterato dell’uomo, che pero’ forse non ne ha lasciato il tempo agli agenti divenendo da subito prima autolesionista e poi aggressivo. Sul posto, chiamati dal 113, sono giunti i soccorritori di un’ambulanza, ma nessun medico.

Ora solo l’autopsia, disposta dalla magistratura, potra’ spiegare le esatte cause della morte.   Il 19 gennaio Massimo Moro, un tifoso del Genoa, e’ rimasto gravemente ferito dopo una colluttazione con un agente prima della partita Inter-Genoa. Il 30 giugno scorso, invece, Michele Ferrulli e’ deceduto dopo essere stato fermato dalla polizia.