Milano, massacrò una passante a cazzotti: perizia psichiatrica per il pugile ucraino?

Pubblicato il 13 Dicembre 2010 - 19:13 OLTRE 6 MESI FA

La procura di Milano e gli avvocati della difesa hanno chiesto con due istanze al gip una perizia psichiatrica per Oleg Fedchenko, il pugile ucraino di 25 anni che, il 6 agosto scorso, ha ucciso massacrandola a pugni Emlou Arvesu, filippina di 41 anni, che stava camminando lungo viale Abruzzi a Milano.

Le parti hanno richiesto che gli accertamenti vengano svolti in sede di incidente probatorio, per “cristallizzare” la prova in vista del processo. Il 6 agosto scorso, Fedchenko era uscito da casa della madre e, a causa di una delusione amorosa, si era accanito contro la prima donna che aveva incontrato per strada.

Aveva sbattuto la filippina, che rientrava a casa dopo aver accompagnato uno dei figli dalla sorella, contro la vetrina di una banca e poi l’aveva colpita diverse volte e quando era caduta a terra aveva continuato ad infierire con pugni assestati con precisione e violenza. L’uomo, che avrebbe fatto uso anche di droghe e steroidi, si trova ancora in carcere accusato di omicidio aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi.

Il pm Francesca Celle nei mesi scorsi ha disposto degli accertamenti tossicologici per verificare se effettivamente il pugile facesse uso di sostanze illecite. Il termine per l’esito degli accertamenti è stato di recente prorogato.

Sia l’accusa che l’avvocato Francesca Santinihanno chiesto invece al gip Cristina Di Censo la perizia psichiatrica per valutare se l’uomo soffra di disturbi mentali. Il giudice dovra’ decidere se accogliere o meno la richiesta e nominare nel caso un perito d’ufficio.