Milano, poliziotto si mette in malattia per fare l’arbitro di calcio: sospeso

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Agosto 2018 - 18:29 OLTRE 6 MESI FA
Poliziotto sospeso: si metteva in malattia per fare l'arbitro di calcio

Milano, poliziotto si mette in malattia per fare l’arbitro di calcio: sospeso

MILANO – Un poliziotto chiedeva congedi per malattia per fare l’arbitro di calcio di serie minori. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Per questo motivo un poliziotto qualche anno fa è stato sospeso per sei mesi e ha fatto ricorso al Tar della Lombardia. L’agente, che era in servizio alla questura di Varese, ha spiegato che non pensava che le attività ludico-sportivo potessero aggravare le patologie per cui aveva chiesto il congedo. Il Tar però ha confermato la sospensione.

Si era messo in congedo per malattia per tre volte, lamentando rispettivamente “enteropatia tibiotarsica, colica addominale, faringite”, ma scendeva lo stesso in campo, con tanto di casacca, per andare ad arbitrare delle partite di calcio di serie minori. Per questo motivo un poliziotto qualche anno fa è stato sospeso per sei mesi con un provvedimento che è stato confermato in questi giorni dal Tar lombardo, a cui l’agente aveva presentato ricorso, non accettando il decreto emanato dai vertici della Polizia.

Lo stesso agente che era in servizio alla Questura di Varese, tra l’altro, come spiegano i giudici della terza sezione presieduta da Alberto Di Mario, ha cercato di difendersi sostenendo “di non essersi reso conto che le attività ludiche illegittimamente svolte avrebbero potuto aggravare le patologie di cui lo stesso sarebbe stato affetto”.

Il decreto di sospensione per sei mesi risale al 2013, ma alla decisione si è opposto l’agente presentando il ricorso al Tar e la sentenza è arrivata cinque anni dopo. Questi “reiterati episodi – scrivono i giudici amministrativi – denotano chiaramente l’assenza di decoro richiesto agli appartenenti ai ruoli dell’Amministrazione della pubblica sicurezza”, i quali, invece, dovrebbero “costituire un esempio di serietà e rettitudine nell’espletamento della propria attività professionale”.