Milano: pubblicità osè sul muro della scuola, protesta di maestre e genitori

Pubblicato il 24 Febbraio 2011 - 20:56 OLTRE 6 MESI FA

La pubblicità osè in questione

MILANO – Una pubblicità osè ha creato polemiche a Milano. Un maxi-cartellone, con una foto scattata al Central Park di New York e firmata da Terry Richardson, considerato un grande del settore, è stato infatti affisso sulla fiancata di un palazzo che, però – ed è questa la nota dolente – confina con il cortile della scuola elementare di viale Puglie.

La campagna riguarda la nuova collezione di abbigliamento donna Silvian Heach primavera-estate 2011. Foto in bianco e nero messe in diverse città. Ma nel capoluogo lombardo il luogo scelto ha creato la pronta reazione di mamme e maestre. E comunque nei giorni scorsi si era già levata qualche protesta per l’uso del corpo femminile proprio in un periodo in cui un milione di donne sono scese in piazza. Dall’istituto Renzo Pezzani, in zona Corvetto, la dirigente e la sua assistente non hanno voluto rilasciare dichiarazioni ma hanno comunque fatto sapere di ”aver avvisato i vigili e le autorità competenti” per chiedere l’immediata rimozione del manifesto.

Anche i genitori hanno protestato con il Comune ”non per moralismo, ma per questioni di opportunità”. La foto, dicono, potrebbe turbare gli scolari. Arav, la società proprietaria del marchio Silvian Heach, tramite l’avvocato Angelo D’Alessandro, risponde alle critiche spiegando che le immagini incriminate ”hanno connotazioni artistiche”. Il legale evidenzia che per l’azienda ”la donna è stata sempre posta al centro dell’attenzione con il massimo rispetto per il suo decoro e la sua dignitè”. E proprio per questo, ”sarebbe stato consigliabile non confondere la volgarità con espressioni artistiche ed essere più cauti nel dare apodittici giudizi morali, che rischiano – spiega l’ avvocato – di apparire evidentemente ipocriti, laddove sganciati dalla realtà sociale del momento”. Fonti interne all’azienda spiegano che per ora non si pensa di ritirare la campagna, anche perché durava soltanto due settimane ed è praticamente agli sgoccioli.