Milano: pugile uccise una passante a pugni, “incapace di intendere e di volere” secondo la perizia

Pubblicato il 19 Maggio 2011 - 19:04 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Era totalmente incapace di intendere e di volere, perché soffre di una grave forma di schizofrenia paranoide, Oleg Fedchenko, il pugile ucraino di 26 anni che, il 6 agosto scorso, ha ucciso massacrandola a pugni Emlou Arvesu, filippina di 41 anni, che stava camminando lungo viale Abruzzi, a Milano. È l’esito della perizia psichiatrica disposta dal gip di Milano Cristina Di Censo, nell’ambito delle indagini e con la formula dell’incidente probatorio.

Il 6 agosto scorso Fedchenko era uscito da casa della madre e si era accanito contro la prima donna che aveva incontrato per strada. Aveva sbattuto la filippina, che rientrava a casa dopo aver accompagnato uno dei figli dalla sorella, contro la vetrina di una banca e poi l’aveva colpita diverse volte e quando era caduta a terra aveva continuato ad infierire con pugni assestati con precisione e violenza.

A seguito della perizia, redatta dal professore Ambrogio Pennati, il pm di Milano Francesca Celle ha chiesto per Fedchenko, assistito dagli avvocati Paola Boccardi e Maria Rosa Santini, la conversione della misura cautelare, dal carcere all’ospedale psichiatrico giudiziario. Il giudice deciderà nei prossimi giorni.