Milano, Roma, Napoli, Torino: le linee autobus più pericolose

Pubblicato il 15 Gennaio 2010 - 13:40 OLTRE 6 MESI FA

Borseggiatori, palpeggiatori, alcolizzati, spacciatori: di notte, come di giorno, il popolo dei bus è costretto a convivere da Nord a Sud con l’esercito di delinquenti che sale e scende dagli autobus. E molto spesso interrompe la corsa per un furto o una violenza.

MILANO A Milano il terrore delle strade viaggia sul 90, la linea attiva 24 ore al giorno che percorre la circonvallazione esterna. Sui seggiolini sono seduti quasi tutti immigrati, in gran parte nordafricani e mediorientali. Mercoledì scorso i vigili hanno fermato in sole tre ore 125 ladri. Tra le risse tra passeggeri e le aggressioni ai conducenti la linea 90-91 è considerata la più pericolosa della città e la maggior parte della gente non paga il biglietto. Nel 2009 su 6.837 corse controllate sono state 359 le denunce e 79 gli arresti.

ROMA Il percorso più a rischio della capitale, almeno per il portafoglio e le palpatine indesiderate è quello del bus numero 64. Parte dalla stazione Termini e si ferma a San Pietro: un giornalista di “Die Welt” l’ha definito quello dove «si diventa più poveri in dieci minuti». Per i romani è l’autobus a “luci rosse”, perché oltre alle tasche c’è qualcuno che preferisce mettere le mani anche sul posteriore delle passeggere. In materia di “free riders” nel 2009 sono 3mila le persone trovate senza biglietto.

NAPOLI Sotto al Vesuvio si viaggia a rischio sulla linea 1 che va da Poggio Reale a Vittoria e detiene il primato dei borseggi a bordo, con il 25%. «Prima era manodopera napoletana, ora i borseggiatori sono per la maggior parte stranieri», racconta un autista che ha lavorato per quindici anni su quella tratta, che è la più gettonata da chi vuole recuperare portafogli, cellulari e orologi “gratis”.

TORINO I pusher hanno scambiato i bus torinesi per un corriere della droga, lo usano per gli appuntamenti con i clienti. Le linee più pericolose sono la 18, la 4 e la 76. Proprio su quest’ultima un pensionato, Ercole Ferro, è stato ucciso a botte per aver difeso la conducente aggredita da un ragazzo di 18 anni. Ogni giorno sono circa una decina le denunce di passeggeri incauti che sono stati beccati dai “portoghesi”.