Milano. Studente picchiato alla Statale: arrestati 2 studenti e militanti No Tav

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Settembre 2013 - 11:50 OLTRE 6 MESI FA
Milano. Studente picchiato alla Statale: arrestati due studenti e militanti No Tav

Università Statale di Milano (Foto LaPresse)

MILANO – Hanno pestato e sfigurato uno studente all’Università Statale di Milano. Per questo due studenti e militanti No Tav sono stati arrestati per aver picchiato e sfondato il cranio di Federico, 27 anni, studente all’Accademia di Brera e originario di Varese. Venti contro uno, l’hanno aggredito per aver disegnato su un manifesto politico lo scorso 14 febbraio. Solo dopo sette mesi di indagini i carabinieri hanno identificato due degli aggressori e li hanno arrestati il 4 settembre con l’accusa di lesioni gravissime e minacce aggravate.

Massimo Pisa su Repubblica racconta l’aggressione:

“Soprattutto erano spariti quella ventina di militanti dell’Assemblea di Scienze politiche che lo avevano circondato, pestandolo e infierendo anche quando era finito giù disteso, spaccandogli la testa. Tecnicamente, da referto medico, “frattura della parete anteriore del seno frontale”: operazioni, viti al titanio nel cranio, 68 giorni complessivi di prognosi, rischi di danni neurologici permanenti”.

I due arrestati sono militanti No Tav, scrive Repubblica:

“Sono due militanti del centro sociale Panetteria Occupata, Lollo e Simone, con un passato e un presente No Tav, più volte segnalati a manifestare in Val di Susa: Lorenzo Kalisa Milani, 30 anni, per gli scontri di Chiomonte del 2010 venne arrestato un anno e mezzo fa insieme ad alcuni leader di Askatasuna e all’ex br Paolo Maurizio Ferrari, di minor calibro sono i precedenti di Simone Di Renzo, 26enne, finito insieme a lui in carcere”.

Un pestaggio che non ha motivazioni politiche, come inizialmente affermato, ma è scattato da un disegno su un manifesto:

“C’era una festa tra i chiostri della facoltà di Filosofia, Federico era arrivato alla Statale con amici e un pennarello in mano. Lasciò un graffito su un manifesto che chiedeva libertà per alcuni militanti, e non passò inosservato. «Scusa — gli chiese il primo che si avvicinò — ti interessano i prigionieri politici?». Spintoni, insulti, il primo schiaffo, arrivarono in venti e gli finirono addosso. Finse di perdere i sensi, la vittima, tanto che per un attimo i suoi aggressori lo credettero morto. Poi se ne andò, ma aspettò il 27 febbraio per farsi visitare al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo, ancora dolorante e con la testa gonfia come un melone, e poi per farsi operare il 15 marzo con una prognosi di trenta giorni. Intanto i medici avevano segnalato le ferite al posto di polizia, innescando le indagini”.

Secondo il gip, il disegno dello studente ”su un manifesto dai contenuti ideologici” è stato ”all’evidenza, un mero pretesto utilizzato dal branco per dare sfogo alla propria, vile ed incivile, aggressività”. I due arrestati, difesi dagli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini, verranno interrogati dal gip il 5 settembre.