Milano, uccise un rapinatore. Tabaccaio assolto: “Legittima difesa”

Pubblicato il 21 Marzo 2011 - 15:21 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Il tabaccaio Giovanni Petrali che nel maggio del 2003 uccise un rapinatore e ferì un suo complice, che avevano tentato di mettere a segno una rapina nella sua tabaccheria, è stato assolto in appello dalla accusa di omicidio, perché i giudici hanno ritenuto sussistente la legittima difesa.

In primo grado era stato condannato a 1 anno e 8 mesi per omicidio colposo.

Il sostituto procuratore generale di Milano, Piero De Petris, aveva chiesto una condanna per il commerciante a 9 anni e mezzo di reclusione per omicidio volontario e tentato omicidio, come aveva fatto anche in primo grado il pm.

L’uomo però nel febbraio del 2009 era stato condannato a 1 anno e 8 mesi con la sospensione della pena per omicidio colposo e lesioni colpose, perché i giudici avevano ritenuto che l’anziano commerciante era incorso in un errore di percezione, essendo sconvolto al momento della rapina.

Il 21 marzo i giudici della prima corte d’assise d’appello, presieduti da Maria Luisa Dameno, in parziale riforma della sentenza di primo grado, hanno dichiarato ”non punibile” Petrali per i reati di omicidio e lesioni colpose contestati in virtù del riconoscimento della ”legittima difesa putativa” ossia, il commerciante riteneva in quel momento di agire in uno stato di legittima difesa.

Il secondo capo di imputazione, invece, ovvero la detenzione e il porto dell’arma all’esterno del locale, è stato dichiarato prescritto.

Il 17 maggio del 2003, il commerciante aveva ucciso con un colpo di pistola il rapinatore Alfredo Merlino e aveva ferito al polmone il suo complice, Andrea Solaro. I due avevano cercato di mettere a segno un colpo nel suo bar-tabacchi di piazzale Baracca.