Milano, arrestate 6 persone (tra cui 4 primari). Accusa: soldi per favorire aziende protesi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Aprile 2018 - 11:49 OLTRE 6 MESI FA
Milano, arrestate 6 persone (tra cui 4 primari). Accusa: soldi per favorire aziende protesi

Milano, arrestate 6 persone (tra cui 4 primari). Accusa: soldi per favorire aziende protesi

MILANO – Quattro primari (due dell’ospedale Galeazzi e due del Pini), il direttore sanitario del Pini e un imprenditore sono stati arrestati a Milano dalla Guardia di finanza per un presunto giro di tangenti nella sanità.

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L’imprenditore titolare di una ditta specializzata nel settore delle apparecchiature sanitarie è finito in cella, i medici, invece, sono agli arresti domiciliari. L’inchiesta è dei procuratori aggiunti Maria Letizia Mannella ed Eugenio Fusco e nasce dall’indagine che lo scorso anno ha portato in carcere il primario del Pini, Norberto Confalonieri che è stato rinviato a giudizio il 19 marzo scorso con l’accusa di avere favorito due multinazionali nella fornitura di protesi in cambio di soldi e altre utilità e di avere effettuato interventi inutili per assecondare gli interessi delle due aziende.

Nell’ordinanza di custodia cautelare che riguarda i sei nuovi arresti, invece, il gip Teresa De Pascale
ricostruisce le presunte assegnazioni di forniture di protesi ortopediche e apparecchiature mediche in cambio di tangenti e regali.

Come riporta Repubblica: tra gli arrestati c’è anche Paola Navone, direttore sanitario dell’Istituto ortopedico Gaetano Pini-Cto, fiore all’occhiello della sanità milanese. Sempre ai domiciliari, è finito Giorgio Maria Calori, primario di ortopedia del Pini-Cto dell’Unità chirurgia ricostruttiva – revisione protesica.

“Il Piano Anticorruzione verrà attuato al Pini al più presto”, diceva il 27 marzo 2017, nel corso della trasmissione televisiva Porta a Porta, dopo l’arresto del primario Norberto Confalonieri, Paola Navone, direttore sanitario dell’Istituto Ortopedico Cto-Pini, arrestata proprio per le presunte tangenti.

“Abbiamo fornito alle autorità che ce l’hanno chiesta – aveva spiegato Navone, 60 anni, che è stata, tra le altre cose, anche responsabile del Noc (Nucleo operativo di controllo della Asl di Milano) – la lista di tutte le attività sugli impianti protesici, che fanno parte di un flusso di dati che è controllato”.